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Consorzio del Padule del Bientina Piano di Classifica degli immobili ...

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<strong>Consorzio</strong> <strong>di</strong> Bonifica <strong>del</strong> <strong>Bientina</strong> <strong>Piano</strong> <strong>di</strong> <strong>Classifica</strong> Comprensori 12 e 13<br />

all’interno <strong>del</strong> sistema fognario <strong>di</strong> supporto agli inse<strong>di</strong>amenti urbani o all’interno <strong>del</strong> sistema dei<br />

canali demaniali con prevalente funzione colatoria.<br />

La <strong>del</strong>imitazione <strong>del</strong>l’area è stata definita partendo dagli stu<strong>di</strong> <strong>del</strong>l’Autorità <strong>di</strong> Bacino <strong>del</strong> Fiume<br />

Serchio sul “Riassetto funzionale <strong>del</strong> reticolo idrografico <strong>del</strong>la Piana <strong>di</strong> Lucca”; nell’ambito <strong>di</strong> tali<br />

stu<strong>di</strong> il censimento dei canali demaniali <strong>del</strong>la rete storica ha portato ad una classificazione dei<br />

principali canali demaniali sulla base <strong>del</strong> loro effettivo utilizzo. I canali sono stati classificati come<br />

irrigatori, prevalentemente irrigatori, irrigatori e colatori, prevalentemente colatori e colatori, in tutti<br />

i casi non riconducibili a corsi d’acqua naturali e non conferiti come reticolo <strong>di</strong> competenza al<br />

<strong>Consorzio</strong> <strong>di</strong> Bonifica.<br />

Inoltre è stato utilizzato il lavoro svolto da ARSIA per la <strong>del</strong>imitazione <strong>del</strong> comprensorio irriguo<br />

<strong>del</strong>la Piana Lucchese.<br />

8.2. Calcolo <strong>degli</strong> in<strong>di</strong>ci tecnici fino all’in<strong>di</strong>ce idraulico<br />

Nell’ambito <strong>di</strong> ogni comprensorio, è stato seguito il seguente percorso metodologico:<br />

− è stato determinato l’In<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Manutenzione, più avanti in<strong>di</strong>cato con Im, espresso come densità<br />

per superficie <strong>di</strong> opere idrauliche da mantenere, in rapporto anche ai costi ed alla frequenza<br />

<strong>del</strong>le operazioni generalmente considerate;<br />

− è stato determinato l’In<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Soggiacenza, più avanti in<strong>di</strong>cato con Is, espresso come<br />

in<strong>di</strong>viduazione <strong>di</strong> aree a <strong>di</strong>verso grado <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficoltà <strong>di</strong> drenaggio naturale;<br />

− è stato determinato l’In<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Comportamento , che più avanti viene in<strong>di</strong>cato con Ic, espresso<br />

come contributo unitario <strong>di</strong> deflusso (deflusso totale/superficie <strong>del</strong> sottobacino).<br />

Dalla composizione dei primi due in<strong>di</strong>ci (Im e Is), ottenuta attraverso il loro prodotto, deriva<br />

l’In<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Rischio, più avanti in<strong>di</strong>cato con Ir, e la successiva composizione <strong>di</strong> questo ultimo con<br />

l’Ic determina l’in<strong>di</strong>ce tecnico finale in<strong>di</strong>cato come In<strong>di</strong>ce Idraulico (II). La composizione <strong>di</strong> questo<br />

con l’In<strong>di</strong>ce economico determinerà il beneficio derivante agli <strong>immobili</strong> per l’attività svolta<br />

dall’Ente Gestore.<br />

Ognuno <strong>di</strong> questi in<strong>di</strong>ci è stato calcolato, ed è riferito, per singolo sottobacino. L’In<strong>di</strong>ceIidraulico<br />

finale (II) è infine aggregato per zone (5 nel comprensorio 12, 7 nel comprensorio 13).<br />

Nei paragrafi successivi vengono descritti singolarmente e ne vengono illustrati i risultati <strong>di</strong> calcolo.<br />

Il calcolo <strong>degli</strong> in<strong>di</strong>ci <strong>del</strong> comprensorio 12 è svolto considerando sia la situazione <strong>di</strong> sviluppo <strong>del</strong><br />

reticolo in manutenzione allo stato attuale (competenza <strong>del</strong>l’Amministrazione <strong>del</strong>la Provincia <strong>di</strong><br />

Lucca per la manutenzione or<strong>di</strong>naria dei tratti classificati in terza categoria), sia l’incidenza <strong>del</strong>lo<br />

stesso a seguito <strong>del</strong> trasferimento <strong>del</strong>le competenze al <strong>Consorzio</strong> <strong>di</strong> Bonifica.<br />

I risultati <strong>di</strong> questa doppia elaborazione sono riportati nelle tabelle e nelle figure associate alle<br />

descrizioni <strong>del</strong>l’In<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Manutenzione, <strong>del</strong>l’In<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> Rischio e <strong>del</strong>l’In<strong>di</strong>ce Idraulico.<br />

8.2.1. L’in<strong>di</strong>ce <strong>di</strong> manutenzione (Im)<br />

E' calcolato tenuto conto <strong>del</strong>le caratteristiche idrografiche <strong>di</strong> ogni sottobacino che compone i<br />

comprensori ed in<strong>di</strong>ca, in base alla densità <strong>di</strong> reticolo su cui effettuare la manutenzione, l'incidenza<br />

dei lavori <strong>di</strong> manutenzione or<strong>di</strong>naria anche in considerazione dei costi e <strong>del</strong>la frequenza presunta.<br />

Un bacino con maggiore densità <strong>di</strong> opere ha sicuramente maggiori benefici dalle attività <strong>di</strong><br />

manutenzione, rispetto ad un sottobacino su cui è presente una minore densità <strong>di</strong> opere e<br />

conseguentemente è prevista anche una minore entità <strong>di</strong> interventi <strong>di</strong> manutenzione. Di contro<br />

bisogna considerare che la manutenzione svolta nei sottobacini <strong>di</strong> pianura ha, a parità <strong>di</strong> frequenza,<br />

un costo considerevolmente inferiore rispetto a quella svolta in ambiente collinare, ovvero montano.<br />

D.R.E.AM – Italia soc. coop pag 151 <strong>di</strong> 193

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