29.05.2013 Views

A più voci.pdf - Partecipazione

A più voci.pdf - Partecipazione

A più voci.pdf - Partecipazione

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

102 A PIÙ VOCI<br />

sentati all’inizio; che ci sono altri attori interessati alla questione che<br />

hanno posizioni diverse da quelle dei due contendenti principali. In<br />

generale sarebbe utile invitare al tavolo anche loro. Più l’arena è variegata<br />

e <strong>più</strong> è probabile che si trovi una strada per l’accordo (come<br />

mostra il caso di conflict spectrum, presentato <strong>più</strong> avanti). La complessità<br />

può contrastare la polarizzazione.<br />

Un’indagine di questo genere può riuscire se è condotta da un<br />

mediatore super partes che sia in grado di comprendere le buone<br />

ragioni di tutti e di aiutare le parti a vedere i vantaggi che potrebbero<br />

scaturire da un confronto e da un accordo. Sulla figura e le caratteristiche<br />

del mediatore, torneremo nel prossimo capitolo.<br />

La negoziazione distributiva (o posizionale)<br />

Immaginiamo che un insieme ben individuato di persone, in conflitto<br />

tra di loro, siano state convinte a incontrarsi e a confrontarsi.<br />

Attraverso quali meccanismi è possibile trasformare il conflitto e<br />

giungere a un accordo?<br />

Quando si parla di negoziazione, in genere tutti pensiamo a una<br />

situazione molto semplice in cui le parti presentano le loro posizioni,<br />

ossia dichiarano quello che vogliono, le difendono, e gradatamente,<br />

nel corso del confronto, ciascuna di esse rinuncia a qualcosa fino a<br />

trovare un compromesso. Il compromesso è un punto intermedio tra<br />

le posizioni delle parti: può essere <strong>più</strong> vicino alle richieste iniziali di<br />

una o dell’altra parte, a seconda della forza contrattuale e della capacità<br />

negoziale di ciascuna.<br />

Una trattativa di questa natura è necessariamente dura e competitiva,<br />

perché quello che guadagna una parte lo perde l’altra: chi fa<br />

troppe concessioni, finisce per perdere di <strong>più</strong> di chi ne fa meno. Le<br />

parti sono indotte a comportarsi in modo guardingo, a bluffare, a<br />

tirare la corda finché è possibile, a indurre la controparte in errore<br />

circa i propri limiti (“Se scendo ancora sono rovinato”, “Io vi verrei<br />

incontro, ma i miei soci non me lo permettono”). Il gioco, inizialmente<br />

a somma zero, si trasforma in un gioco a somma positiva: tutti<br />

ottengono qualcosa dall’accordo. Ma si tratta di un gioco a somma<br />

fissa: i vantaggi dell’uno sono perdite per l’altro. È come se ci si<br />

dovesse dividere una torta. Il tira-e-molla è inevitabile.<br />

Questo tipo di negoziazione prende il nome di negoziazione distributiva,<br />

dal momento che le parti si devono distribuire una posta in<br />

gioco fissa, o di negoziazione posizionale, dal momento che le parti<br />

prendono le mosse dalle loro posizioni iniziali che non mettono mai in<br />

discussione: semplicemente le attenuano via via attraverso concessioni<br />

reciproche. L’accordo finale è un compromesso che per sua natura può<br />

essere considerato come un successo o un fallimento, a seconda del<br />

punto di vista: è un po’ come la bottiglia mezza piena o mezza vuota.<br />

La negoziazione distributiva o posizionale è inevitabile quando<br />

la posta in gioco è molto semplice ed è costituita da un unico

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!