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A più voci.pdf - Partecipazione

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Laboratorio di quartiere 4<br />

Teorizzato da Dioguardi, negli anni ’80, come strumento a carattere<br />

didattico ed educativo finalizzato al coinvolgimento degli abitanti e<br />

delle scuole in interventi di recupero e di manutenzione della città,<br />

il laboratorio di quartiere si è diffuso sempre di <strong>più</strong> come metodologia<br />

per far partecipare direttamente i cittadini ai processi di riqualificazione<br />

del territorio ed alle scelte per lo sviluppo locale sostenibile.<br />

Con questo ruolo viene anche menzionato come metodo di<br />

partecipazione in alcuni bandi di concorso o documenti nazionali,<br />

regionali e comunali (ad esempio, Contatti di quartiere, Agenda 21<br />

locale, Piani di Zona Sociali).<br />

Più che una particolare metodologia di lavoro, il laboratorio di<br />

quartiere definisce un luogo, una sede attrezzata dove amministratori,<br />

progettisti, abitanti, operatori economici ed esponenti dell’associazionismo<br />

locale, si possono incontrare <strong>più</strong> volte fra di loro<br />

con la mediazione di un facilitatore. Le caratteristiche principali<br />

sono dunque:<br />

• il carattere processuale (di solito un minimo di tre/quattro<br />

incontri)<br />

• la presenza di una o <strong>più</strong> figure professionali opportunamente formate<br />

con ruolo di mediatore, di facilitatore della comunicazione<br />

ed esperto in dinamiche di gruppo.<br />

Spesso è presente anche una figura istituzionale con ruolo di coordinatore,<br />

ed a volte può capitare che i facilitatori coincidano con i tecnici<br />

progettisti degli interventi per i quali si discute.<br />

Le metodologie di lavoro sono di solito facili e divertenti, ma<br />

soprattutto flessibili ed adattabili alle variabili in gioco: numero dei<br />

partecipanti, loro composizione, disponibilità d’orario e, non ultimo,<br />

gli spazi e le attrezzature a disposizione. Le tecniche di partecipazione<br />

<strong>più</strong> utilizzate sono: costruzione di scenari futuri, analisi o redazione di<br />

mappe bisogni/risorse, raccolte di idee su poster e post it,lavoro a<br />

gruppi, libere discussioni.<br />

Gli incontri vengono pubblicizzati da volantini affissi nel quartiere;<br />

raramente si fanno inviti: i laboratori si distinguono dai focus<br />

group proprio perché i partecipanti non vengono selezionati in base<br />

alla loro rappresentatività. Sono infatti pensati come luoghi di riflessione<br />

e di costruzione di interessi comuni, non come strumenti per<br />

definire scelte o decisioni a maggioranza.<br />

4. Paragrafo redatto da C.<br />

Pignaris, Cantieri<br />

Animati.<br />

COME. APPROCCI E TECNICHE PER L’INTERAZIONE COSTRUTTIVA 93

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