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Scheda 5 Con chi? Con gli operatori sociali e gli imprenditori<br />

POLITICHE DI INSERIMENTO LAVORATIVO DI SOGGETTI SOCIALMENTE DEBOLI.<br />

L’ESPERIENZA DI FROSINONE<br />

INTERVISTA AD ADELE DI STEFANO – ASL, FROSINONE<br />

Qual era il problema?<br />

Il dipartimento Disagio, Devianza e Dipendenza (3D) di Frosinone, nasce nel 1996. A distanza di un anno dall’inizio<br />

delle attività si è constatato che le politiche di inserimento lavorativo di soggetti socialmente deboli, continuavano<br />

ad essere totalmente fallimentari: dal punto di vista del soggetto debole, perché gli strumenti di policy<br />

previsti dalla legge sono inappropriati in un’ottica di empowerment del lavoratore, traducendosi il <strong>più</strong> delle volte<br />

in misure assistenziali a termine; in un’ottica di controllo della spesa pubblica sono fallimentari, visto che i benefici<br />

apportati sono quasi pari a zero a fronte di costi molto alti. Senza dimenticare l’ovvia frustrazione degli operatori<br />

di fronte agli insuccessi del sistema.<br />

Come ha pensato di risolverlo?<br />

Ci siamo detti: stravolgiamo completamente la logica attuale: non saranno <strong>più</strong> gli imprenditori locali a venire<br />

incontro ai lavoratori svantaggiati, ma sarà il lavoratore (accompagnato dal mondo dei servizi) a capire quale sia<br />

la logica del mondo produttivo e come poter cambiare e adattare le proprie caratteristiche professionali. Si è subito<br />

compreso come questo fosse un percorso possibile solo con l’aiuto degli imprenditori. Era essenziale costruire<br />

una rete, un sistema di comunicazione in cui il mondo dell’impresa potesse dialogare con gli enti di formazione<br />

permettendo loro di riformulare l’offerta di servizi sulla base delle caratteristiche dei soggetti deboli e contemporaneamente<br />

delle richieste del mondo dell’impresa. Da qui è nato e si è sviluppato, fino al 1999, il progetto<br />

“Risorse e potenziale”, che ha interessato solo la provincia di Frosinone.<br />

Perché ha sentito proprio l’esigenza di lavorare creando una rete?<br />

Perché il tipo di impegno richiesto con i nostri interventi passa necessariamente attraverso il coinvolgimento di<br />

tante componenti della comunità locale che agiscono con diverse finalità sul territorio. Creare rete per noi ha<br />

voluto dire creare un sistema di conoscenze e informazioni e soprattutto collaborazione tra tutti gli attori interessati<br />

da attività collegate.<br />

Che risultati sente di aver raggiunto?<br />

Quello a mio avviso <strong>più</strong> sorprendente è il salto culturale che c’è stato tra mondo sociale e imprenditoriale.<br />

Avevano molte <strong>più</strong> cose da dirsi di quanto nessuno si aspettasse. A conferma di ciò, possiamo utilizzare quello che<br />

noi riteniamo essere un chiaro indicatore del successo dell’iniziativa: al termine del processo abbiamo inserito 53<br />

soggetti svantaggiati nel mondo dell’impresa, con un contratto regolare di lavoro e senza nessun beneficio (ad<br />

esempio, fiscale) per l’impresa. Un risultato eccezionale se si pensa che la media provinciale di Frosinone era di<br />

circa 3 o 4 inserimenti l’anno.<br />

Ma il risultato che mi sembra ancora <strong>più</strong> importante è legato al seguito che questa iniziativa ha trovato. Infatti<br />

sull’onda del successo di questo intervento, in una sorta di passaparola tra esperti di settore, ci si è convinti della<br />

necessità di diffondere questa logica di rete e laddove c’erano dirigenti sensibili al problema e condizioni ambientali<br />

favorevoli alla costruzione di una rete in via sperimentale, si è tentato di replicare l’iniziativa, avviando un<br />

processo forse maggiormente consapevole da cui è nato il tentativo, attualmente in corso, di avviare una congiunzione<br />

tra gli strumenti di pianificazione locale relativi ai Piani di Zona, ai Patti Territoriali, ai Progetti Integrati<br />

Territoriali e ai Piani attuativi locali sanitari. La nuova iniziativa, denominata Progetto Relais, da un punto di vista<br />

52 A PIÙ VOCI

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