A più voci.pdf - Partecipazione
A più voci.pdf - Partecipazione
A più voci.pdf - Partecipazione
Create successful ePaper yourself
Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.
del gruppo, rifacendosi via via alle idee proposte da altri partecipanti,<br />
in modo da trasformare il carattere irrealizzabile e fantasioso delle<br />
idee iniziali in proposte sempre <strong>più</strong> pratiche e fattibili.<br />
La regola fondamentale del brainstorming è che i partecipanti non<br />
devono assolutamente esprimere giudizi sulle idee proposte dagli altri.<br />
L’obiettivo è infatti quello di produrre nuove idee, mentre il giudizio<br />
introduce un elemento di freno e induce atteggiamenti difensivi.<br />
Il brainstorming è condotto da un facilitatore, il quale deve fare<br />
attenzione a:<br />
• proporre il problema iniziale in modo chiaro e semplice;<br />
• invitare i partecipanti a sospendere il giudizio;<br />
• favorire le idee estreme e spiazzanti e ad accogliere qualsiasi idea<br />
espressa;<br />
• scrivere, su una lavagna o altro, per esempio su foglietti adesivi,<br />
tutte le idee espresse, in modo che siano visibili a tutti e possano<br />
essere utilizzate per successive elaborazioni;<br />
• incoraggiare i partecipanti a elaborare variazioni sulle idee espresse<br />
da altri.<br />
Quando conviene organizzare un brainstorming? Quando abbiamo<br />
di fronte un problema relativamente semplice o ben definito e quando<br />
abbiamo bisogno di trovare soluzioni non scontate. Le questioni da<br />
esplorare possono essere, per esempio: “Che cosa possiamo fare per la<br />
manutenzione del giardino pubblico?”, “Come si può gestire il problema<br />
della conflittualità tra auto e pedoni?”, “Come possiamo rendere<br />
attraente per i cittadini l’idea della raccolta differenziata?”.<br />
Scheda 6 Brainstorming per il progetto dei servizi pubblici in un’area ex industriale<br />
TORINO, AREA VENCHI UNICA<br />
Di che cosa si trattava<br />
L’incarico, assegnato dal Comune di Torino, riguardava un’area di circa 86.000 mq, occupati da un ex stabilimento<br />
industriale per la produzione di dolciumi, la Venchi Unica. Nel Piano Particolareggiato, adottato per modificarne<br />
la destinazione, si prevedeva la realizzazione di edilizia residenziale insieme a servizi. Ciò che ci veniva chiesto<br />
era di consultare i cittadini per definire in modo partecipato il progetto per la sistemazione degli spazi pubblici e<br />
l’individuazione dei servizi da insediare.<br />
Qual era il problema<br />
All’inizio avevamo impostato il processo in modo inappropriato, cercando di stabilire un dialogo prevalentemente<br />
con alcune categorie sociali (gli ex occupati, allora in mobilità), che esprimevano un’idea molto definita degli<br />
spazi da progettare: il modo della fabbrica e la necessità di creare nuove opportunità occupazionali.<br />
Questo approccio si è rivelato sterile perché anziché innescare un processo di ascolto attivo del territorio aveva<br />
operato una forzatura, proponendo una visione di sviluppo che non era affatto nata dal basso, e ciò non riscuoteva<br />
né l’interesse né la partecipazione dei cittadini.<br />
Allora abbiamo avuto bisogno di uno strumento di coinvolgimento capace di farci recuperare il tempo perduto,<br />
COME. APPROCCI E TECNICHE PER L’ASCOLTO 75