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A più voci.pdf - Partecipazione

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Scheda 3 Impegnarsi nella trasparenza<br />

60 A PIÙ VOCI<br />

di diffidenza: non dimentichiamo che non partiamo da zero, ma<br />

spesso e volentieri da storie negative in cui la consultazione ha coinciso<br />

con una delusione.<br />

La trasparenza è rara, non solo perché c’è sempre chi ha interesse<br />

a non rivelare la informazioni in suo possesso, ma soprattutto perché<br />

è faticosa. Praticare la trasparenza significa dedicare energie alla diffusione<br />

delle informazioni tra i partecipanti, non lasciare nessuno<br />

indietro, curarsi di tutti. E tuttavia è un passo assolutamente indispensabile.<br />

Quando cala la trasparenza (e cresce l’opacità), cominciano<br />

a crearsi squilibri e a incrinarsi la fiducia.<br />

PROVINCIA DI TORINO, “NON RIFIUTARTI DI SCEGLIERE”: L’EFFETTO DI SPIAZZAMENTO<br />

All’inizio, quando si è costituita la commissione, ci siamo presi l’impegno di rispondere tempestivamente a tutte<br />

le domande, i quesiti tecnici, la richieste di chiarimento e le obiezione che i partecipanti alla commissione via via<br />

formulavano. All’inizio non è stato facile convincere gli uffici della Provincia che dovevano rispondere a tutti e<br />

subito. Ma a poco a poco il meccanismo si è innestato, in modo ovviamente imperfetto (dato l’altissimo numero<br />

di osservazioni prevenute), ma accettabile. Questo passo è stato molto importante. I membri della commissione,<br />

abituati al fatto che le amministrazioni non rispondono quasi mai, sono rimasti molto colpiti dal fatto che in<br />

questo caso le risposte arrivavano quasi sempre.<br />

L. Bobbio, Smaltimento dei rifiuti e democrazia deliberativa, Università di Torino, Dipartimento di Studi Politici,<br />

Working Paper n. 1, 2002, p.39, http://www.dsp.unito.it/download/wpn1.<strong>pdf</strong><br />

Scheda 4 Quando non c’è abbastanza la trasparenza<br />

UN CASO DI FALLIMENTO<br />

INTERVISTA A CHIARA PIGNARIS, CANTIERI ANIMATI<br />

Qual era il contesto?<br />

Il contesto era costituito da un concorso di progettazione partecipata gestito dal Comune di Firenze in cui l’obiettivo<br />

era progettare insieme ai cittadini la riqualificazione di 5 piazze, una per ciascun Quartiere. I Consigli di<br />

Quartiere avevano la responsabilità di scegliere il luogo da progettare e io svolgevo un’attività di consulenza in<br />

merito al processo di partecipazione. I problemi sono sorti in uno dei Quartieri, che aveva scelto di intervenire<br />

nella zona dell’Isolotto…<br />

Cos’è successo?<br />

Beh, la riunione del laboratorio dei cittadini si è trasformata in un gran litigio e alla fine l’amministrazione ha<br />

dovuto rinunciare al progetto! Ma cerco di procedere con ordine. Si trattava di trasformare un’area verde privata<br />

in una piazza pubblica da progettare con i cittadini. La cessione dell’area da parte dei privati sarebbe avvenuta in<br />

cambio della realizzazione di un parcheggio sotterraneo. Di per sé l’idea non era niente male…

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