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A più voci.pdf - Partecipazione

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PER I PARTECIPANTI<br />

• Tutti possono contribuire.<br />

• Tutti i punti di vista hanno lo stesso peso o valore.<br />

• Tutto quello che è scritto resterà anonimo.<br />

• Seguire le istruzioni dei coordinatori e facilitatori.<br />

• Scrivere un’opinione per ogni post it.<br />

• Scrivere con grandi lettere e poche parole.<br />

PER LO STAFF DEI FACILITATORI<br />

84 A PIÙ VOCI<br />

almeno 3 o 4 sessioni di lavoro, articolate nel corso di uno o due<br />

mesi, per cominciare a definire un possibile piano d’azione. L’Action<br />

Planning, così come altre tecniche di progettazione partecipata (vedi<br />

Planning for Real), rappresenta una valida alternativa alla discussione<br />

di tipo assembleare, perché favorisce la partecipazione delle persone<br />

che sono meno inclini o meno preparate al dibattito pubblico, consentendo<br />

ad ogni partecipante di esprimere le proprie idee e i propri<br />

suggerimenti in maniera semplice, anonima, riflessiva e molto libera.<br />

Scheda 3 Le regole di base dell’Action Planning<br />

• Gestire le attività in modo che tutti possano contribuire.<br />

• Coordinare il tempo e le attività.<br />

• Predisporre e consegnare a tutti i partecipanti una trascrizione integrale di tutto ciò che avviene durante l’incontro.<br />

• Non commentare i contenuti e le idee proposte.<br />

Scheda 4 L’Action Planning nei quartieri romani<br />

INTERVISTA A MARIO SPADA, DIRIGENTE DEL COMUNE DI ROMA<br />

Nel Comune di Roma esiste una struttura dedicata alla progettazione partecipata?<br />

Sì,l’ufficio che dirigo (Unità Organizzativa Sviluppo Locale Sostenibile e Partecipato) nasce come sperimentazione<br />

nel 1994 e viene istituito nel 1998 e si rafforza nel tempo proprio intorno alla convinzione che i nuovi strumenti<br />

di pianificazione e di programmazione di interventi, per loro stessa definizione complessi, non potessero<br />

fare meno di un dialogo strutturato con i cittadini. Tutte le iniziative intraprese da questo ufficio non possono<br />

quindi prescindere dall’utilizzo di tecniche di progettazione partecipata.<br />

Quali sono state le principali esperienze realizzate?<br />

Oltre alla conduzione del Forum Agenda 21, l’ufficio doveva riuscire ad impiegare risorse destinate alla riqualificazione<br />

o allo sviluppo di aree urbane periferiche attraverso la promozione della qualità ambientale, dello sviluppo<br />

economico e della coesione sociale. Dopo una prima generazione di contratti di quartiere derivati dal<br />

bando nazionale, alla fine del 2002 il Comune di Roma aveva approvato 4 nuovi contratti di quartiere, definendo<br />

le azioni di sviluppo con il supporto di una nuova metodologia. Quest’esperienza è stata un mix di Agenda

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