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he tosse! Oh, scusate, non volevo cominciare così il mio discorso di presentazione. Ma l’età c’è, anche abbondante, e gli affanni della vecchiaia si fanno sentire. A j ho zent’ann, lo sapete? Ci ho la bellezza di cento anni fatti da poco. Non è una bella età? Che tosse! Per questo il catarro mi fa ’sti brutti scherzi: perché trova un fisico indebolito, che non è più quello di un tempo. Eh, sì, quando avevo la piastra nuova, tutta ghisa lucida, viva la madosca, quelli erano tempi! Una piastra che scendeva giù spinta da una vite d’ottone più grossa d’un cutgòin, con un passo, volevo dire un diametro come un cotechino di quelli robusti. Allora le cose erano diverse, allora c’era la gioventù. Giusto, scusate, gioventù o vecchiaia sono stato un bel maleducato. Non mi sono gnanca presentato. Mi dovete perdonare, ma ’sta tosse, ’sta rampàzna mi ha fatto dimenticare che dovevo prima dire le mie generalità. Anche nell’opera i “I pagliacci”, che Leoncavallo ha composto quando io ero appena nato, o giù di lì, il prologo esce sulla scena e si presenta. Così si fa, è galateo, sono le buone usanze. Le conosco, io; è che spesso faccio senza volerlo delle brutte figure. Tornando ai “Pagliacci”, quello esce e dice: scusatemi, se da sol mi presento: io sono il prologo. Ecco, invece io sono IL TORCHIO, il torchio della tipografia Pazzini. La mia carta d’identità dice che io sono nato a Monza dalle officine Amos dell’Orto. E appena uscito dalla fonderia non mi hanno neanche fatto riposare un brisinino. Pulito, lucidato, imballato in un cassone di legno tanto grande che pareva una paranza di quelle dei pescatori di Cesenatico, sono stato portato a Verucchio, dove mi attendeva un certo signor Domenico, che poi vi racconterò. Sono nato dicevo, cent ’anni fa, quindi nel… aiutatemi anche voi a fare il conto, che ogni tanto la memoria l’a-m zócla, mi fa un po’ come il dvanaduro, quello per fare i gomitoli di lana, che balla di qua e di là. Insomma, meno cento anni dovrebbe essere verso il 1886. Appena nato ho subito cominciato a lavorare. Eh qui, cari i miei ~ 9 ~
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dai continui rifacimenti, ma sempre
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