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PAZZINI 125 ANNI

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ma mi è venuta di botto soprapensiero; ma era per farvi capire<br />

che confusione sarebbe stata, che casino. Oh, signor, l’ho ridetta<br />

di nuovo, scusate. Quando era sul lavoro, le mani di Domenico,<br />

mani robuste e anche un po’ grassocce, si trasformavano, diventando<br />

stili stili come le mani di un pianista. Io me lo ricordo, leggere<br />

e allegre, prendere con la pinzetta le letterine, allinearle sul<br />

righello del compositoio che pian piano si riempiva di pezzetti di<br />

piombo uno vicino all’altro, come tanti soldatini. Che tempi! Le<br />

dita si muovevano più di scatto che quando dovevano spingere<br />

i bottoni, no, aspetta, che c’è la parola più giusta, i pistoni del<br />

bombardino durante l’assolo del “Signor Bruschino” di Rossini.<br />

Perché Domenico, tra le tante virtù, aveva anche quella di suonare<br />

molto, ma molto bene uno strumento chiamato bombardino…(ah,<br />

ve l’ho già detto? A-m sira zcòrd, mi ero dimenticato,<br />

scusate) dicevo che era bravo, bravissimo e la banda senza di<br />

lui non voleva suonare. Lo venivano a prendere, a tirare giù dal<br />

letto per andare a suonare, anche se era stanco, anche se aveva la<br />

febbre, anche se aveva fatto la notte a lavorare. Non c’era verso.<br />

Ma una volta, me lo ricordo – os-cia se me lo ricordo! – una volta<br />

che proprio non ce la faceva, e gli altri a convincerlo che doveva<br />

andare con loro (a piedi) a suonare al convento di Villa per la<br />

festa del Perdono di Assisi, che poi sarebbe il 2 agosto. E lui no,<br />

che non ce la faceva proprio. Gli altri a insistere che doveva per<br />

forza. Stavano questionando in tipografia, è per quello che me lo<br />

ricordo. A un zirt pèunt, a un certo momento Meco, che non ne<br />

poteva più, gli scappa la pazienza e fa: Facciamo così, voi andate<br />

pure giù a Villa e quando siete pronti mi fate un segno che io comincio<br />

a suonare quassù, dal muraglione… Va pur là, che hanno<br />

smesso di fare la manfrina!... Scusate ma col ridere anch’io<br />

su Meco che voleva accompagnare la banda dal muraglione,<br />

mi si è smosso un po’ di catarro e mi dava fastidio a parlare.<br />

Adesso che ho la gola più libera, riprendo. E vi dico anche una<br />

cosa che mi sta lì sul gozzo. Mi sbaglierò, ma guardando la faccia<br />

di diversi di voi, mi par di capire che qualcuno pensa ’sto pensie-<br />

~ 15 ~

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