PAZZINI 125 ANNI
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l’onore di un manifesto funebre commemorativo, stampato –<br />
manco a dirlo – nella tipografia del cugino di Pitrìn. Il quale<br />
poi, interpellato confidenzialmente da Eugenio, svela il segreto<br />
dell’improvvisa dipartita:<br />
L’è mort per chèusa meja, a ve cunfès,<br />
perché u n’avdèiva agli ori d’ripusès!!!<br />
E veniamo a Pitrìn, destinatario, insieme al somaro, del libro<br />
di poesie. Su di lui, e dall’inesauribile campionario di aneddoti,<br />
di battute, di esilaranti vicende che gli sono attribuite, uno<br />
scrittore fertile potrebbe costruirci un romanzo. Più modestamente<br />
io, spulciando nei ricordi di conversazioni ascoltate fra<br />
verucchiesi in tipografia, cercherò di proporvi alcune “perle” tra<br />
le meno sconosciute. Anni ’40. Muore un vecchietto ospite del<br />
ricovero. La semplice bara viene trasportata a spalla, con cerimonia<br />
dimessa, lungo la sassosa scorciatoia dei “Brocchi”. A un<br />
certo punto Pitrìn, anche a nome degli altri tre che portano faticosamente<br />
il feretro, chiede a Franzchìn, il cassiere del ricovero,<br />
se possono essere pagati subito per il trasporto, senza dover<br />
attendere la trafila burocratica dell’amministrazione. Ma Franzchìn<br />
non solo nicchia, ma dice che sarà impossibile addirittura<br />
pagarli, trattandosi di un vecchio morto in totale povertà. “A<br />
sé? – sbotta Pitrìn – gnènca un frènc? Aloura al purtém indrî!...”<br />
(Tutto gratis? Benissimo, allora lo riportiamo in chiesa!...). Anni<br />
’50. Muore Domenico Lèttoli, titolare dell’ufficio Poste e Telegrafi<br />
di Verucchio e titolare pure di un paio di baffoni enormi,<br />
diritti e puntuti. Eugenio, con il “santino” in mano, avvicina<br />
Pitrìn, e mostrandogli la foto gli chiede, con aria compunta: “L’è<br />
mort Lèttoli. T’al cnusivi?” “Os-cia – ribatte Pitrìn – s’al cnusceiva!<br />
L’è quèll che s’i baf da Vrócc e smurzèva i lampièun a<br />
Montbèll!!”. (“è morto Lettoli. Lo conoscevi?” “Perbacco – ribatte<br />
Pitrin – se lo conoscevo! è quello che con i baffi da Verucchio<br />
spegneva i lampioni a Montebello!!”). Da notare che<br />
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