PAZZINI 125 ANNI

oggi “composizione a mano”, “stampa al torchio”, non solo non
dicono più niente, ma pare che siano roba di altri mondi o altri
tempi. E invece non è così. Non è mica roba d’altro mondo. è
roba della mia generazione… Scusate la tosse, ma quando mi
riscaldo, quando mi va – come dite voi – il sangue alla testa,
subito mi viene la tosse. Ma volevo dire, voglio proprio dire con
tutta convinzione, che non dovete sorridere su di noi, come dei
Matusalemme inutili, perché è proprio dalla fatica, dall’amore,
dall’ingegno di tanti Domenico Pazzini spareguìeun sparguagliati
nel mondo che l’arte tipografa è andata avanti e si è perfezionata.
Sì, sì, è così, proprio così. Allora adesso vi racconto, per
quel che mi ricordo, cosa mi faceva fare il mio amico-padrone
Domenico. Lo chiamo “amico” prima che padrone, perché eravamo
entrati in una confidenza che mai. Con me ha fatto un
sacco di lavori, e si può dire che diverse volte sono stato per lui
sì il banco di composizione, ma anche la piastra per appoggiare
la spesa, ma anche il leggìo per le prove musicali col bombardino,
ma anche persino il tavolo, quando aveva molto da lavorare
e non trovava il tempo di salire di sopra per mangiare da cristiani
e buttava giù un boccone di corsa. Oddio, ho perso il filo
del discorso. Ah, sì, cosa faceva. Allora. Allora, quando doveva
stampare che so, un manifesto, facciamo, un manifesto dove
c’era scritta tanta roba e magari coi caratteri di diverso tipo,
Domenico apriva la cassetta dei piombi e componeva. Come
dice? Se era un compositore? No, non componeva musica, lui
sapeva suonare la musica scritta da altri, voglio dire che lui
componeva il testo tipografico. Sì, si dice “comporre” anche in
questo caso. Scusate, ho capito dalla interruzione e dalla faccia
di qualcuno che bisogna che mi spieghi meglio, se no capiscono
solo quelli che sono dentro nella materia e gli altri devono
andare d’inzèch, devono cercare di indovinare così, alla buona.
Però prima aspettate un cicchino che tiri fiato, che mi arponsi
un poco, mi riposi. Poi vi accontento.
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