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[PDF] untitled - Sardegna Cultura

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Le torri B, C, D del bastione<br />

Il corpo aggiunto del trilobo aderisce al mastio senza l’interposizione<br />

dello spazio del cortile: si compone cioè un complesso monumentale<br />

rigorosamente unitario, ideato e progettato con il migliore<br />

degli esiti di funzionalità delle volumetrie conseguibili. Dall’accesso<br />

principale dl Sud-Est il raccordo fra le parti procede in orizzontale<br />

(torri A, B, C) e poi in elevato, previa la scala elicoidale del mastio<br />

(torre A), verso la camera sopraelevata (A/1), in direzione del terrazzo<br />

originario del mastio e degli spalti tra le cortine e, infine, previa<br />

una seconda scala di discesa, verso la torre del lobo nord-occidentale<br />

(D), il cui ingresso di Nord-Est, di minori dimensioni, svolge evidentemente<br />

un ruolo secondario. I rispettivi vani delle torri periferiche<br />

si addossano al mastio con soluzioni differenziate: la torre C vi<br />

aderisce assumendo uno sviluppo planimetrico ad ellisse o a tre quarti<br />

di cerchio, mostrando di esserne condizionata sul fianco occidentale.<br />

Le torri Be D si distanziano dal mastio, così da sviluppare una planimetria<br />

circolare nei rispettivi vani del piano terra e, dunque, consentire<br />

l’elaborazione in elevato dello spazio della scala di camera<br />

nella torre D.<br />

I fori luce-finestrelle di scarico (?) si ripropongono in triplice ordine<br />

e a diversa altezza, ben sopraelevati sul piano di calpestio, nella<br />

camera della torre C: quelli di base sono rivolti in direzione Est e<br />

Sud-Est; mentre è volto in direzione Nord-Est quello maggiormente<br />

rialzato. Un distinto foro-luce interessa invece il silos realizzato entro<br />

la cortina nord-orientale, in prossimità della celletta-silos ottenuta<br />

alla sommità della torre D.<br />

La situazione di crollo che, ab antiquo, investe le parti sommitali<br />

della torre B e le aree immediatamente contigue, sul versante occidentale<br />

della relativa cortina, non consente di verificare se anche in<br />

quel settore fosse stato ricavato analogo ambiente intermurario a<br />

silos, certamente ipotizzabile, stante l’ampiezza dello spazio interposto<br />

fra la stessa torre B e il mastio A.<br />

La tecnica edilizia del paramento murario interno delle torri B, C,<br />

D non si discosta affatto da quella dei vani del mastio A/A/1: i blocchi<br />

poliedrici di basalto di medie dimensioni si impostano per filari<br />

più o meno regolari, procedendo in elevato con graduale restringimento<br />

degli anelli, così da produrre in sezione una armonica e slan-<br />

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