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apportabili alla Forma X del medesimo Atlante.<br />
Il primo esemplare, di Forma VIII, decorata con motivo fitomorfo<br />
di foglie di palma sulla spalla, reca nel disco in bassorilievo una elegante<br />
figura di animale marino, un verosimile delfino: i riscontri<br />
comparativi di più diretta pertinenza sono individuati in esemplari del<br />
Museo Civico di Bologna e nel Museo Lavigerie di San Luigi a<br />
Cartagine.<br />
Dei restanti esemplari, assimilati alla Forma X, uno, il n. 25664,<br />
reca in bassorilievo il motivo della croce latina gemmata a cui si associa<br />
l’ornato a foglie d’edera, sulla spalla; il motivo della croce gemmata<br />
trova riscontri comparativi su esemplari di lucerne del Museo<br />
Archeologico Nazionale di Cagliari, dell’Antiquarium Arborense di<br />
Oristano, del museo locale di Padria e del Palazzo del Re Barbaro di<br />
Porto Torres. Ma il riscontro di prioritario interesse è dato da un<br />
esemplare analogo proveniente da un contesto stratigrafico ben caratterizzato<br />
sul piano temporale, al San Lussorio di Fordongianus in<br />
quanto il materiale di accompagno (ceramiche, grezze, anfore e sigillate<br />
africane) è attribuibile al pieno VI-prima metà del VII sec. d.C.<br />
L’analisi tipologica dei repertori materiali fuori stratigrafia, è<br />
anche riferita, con puntuali dettagli di analisi, alla ceramica da cucina,<br />
nelle varianti che trovano corrispondenze sagome vascolari a<br />
Porto Torres, entro la forbice temporale compresa fra il II-III sec. e<br />
IV-V sec. d.C.<br />
Segue poi una parallela attenzione di analisi riferita alla c.d. ceramica<br />
comune, attestata in forme aperte di coppe a listello, di coppe<br />
ad impressioni digitali e di mortai; sono presenti altresì le brocchette<br />
decorate a pettine strisciato e a stralucido, così pure un frammento di<br />
spalla e di orlo di giara, con collo troncoconico, orlo estroflesso e labbro<br />
ripiegato a becco, già venuto in luce, in contesto materiale del V-<br />
VI sec. d.C. della struttura abitativa n. 2 del nuraghe Cobulas di<br />
Milis.<br />
Le parti conclusive dell’analisi fanno il punto sui laterizi, sui pesi<br />
da telaio e sulle fusaiole fittili, per i quali ultimi si delinea un articolato<br />
quadro delle comparazioni, sia in ordine al profilo, di sagoma<br />
discoidale tendente al biconico schiacciato, sia in merito alla decorazione:<br />
un esemplare di peso da telaio fittile registra il motivo del doppio<br />
cerchiello impresso a crudo con una cannuccia, tecnica e tema<br />
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