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aree di maggior diffusione lungo la «fascia mediana trasversa […],<br />
dall’altopiano di Abbasanta e le contigue propaggini del Montiferru<br />
e del Marghine fino alle Barbagie e Baronie attraverso la cerniera<br />
della media valle del Tirso, con le regioni di Barigadu e del<br />
Mandrolisai» (BACCO 1997).<br />
d. L’analisi della ceramica stampigliata, indubbiamente, può portare<br />
con sé altre eventuali connessioni comparative, al momento inesplorate,<br />
o tuttora in progress.<br />
Al riguardo, può richiamarsi quanto intervenuto ad esempio al Sa<br />
Jacca di Busachi, il cui corredo funerario maschile (una fibbia in<br />
bronzo a placca con anello fisso, un codolo di cuspide di lancia in<br />
ferro, una cote litica) e femminile (una laminetta circolare forata con<br />
pentalpha, vaghi d’ambra, anello digitale d’oro) mostrerebbe di collocarsi<br />
nel pieno svolgimento dell’VIII sec. d.C. (SERRA, 2003), plausibilmente<br />
in parziale contemporaneità con lo sviluppo della ceramica<br />
stampigliata.<br />
Altro dato problematico: la possibile coincidenza dell’areale di<br />
distribuzione della medesima produzione stampigliata con l’areale<br />
delle sepolture maschili e femminili che in età altomedioevale definiscono<br />
il paesaggio archeologico fra «la seconda metà del VII e il<br />
terzo quarto del sec. VIII d. C., grazie alla presenza, tra gli oggetti<br />
tradizionali dei contesti, di solidi e tremissi aurei datanti (Laerru,<br />
Uras, Villaputzu)» (SERRA, 2003).<br />
Al riguardo, una recentissima analisi di studio, riferita a contesti<br />
funerari altomedioevali nel nuraghe Domu Beccia di Uras ha consentito<br />
di delineare un innovativo quadro di marcata militarizzazione<br />
dell’isola, sulla base «della distribuzione geografica delle dotazioni<br />
belliche maschili e degli oggetti dell’ornamento femminile (cfr.<br />
LILLIU, 1993), rinvenuti in quantità talvolta ragguardevoli ora nelle<br />
necropoli ora negli insediamenti rurali dei soldati – coloni, i quali<br />
appaiono dislocati nelle fertili terre fiscali delle pianure e delle colline<br />
ma anche nelle impervie contrade della Barbaria» (SERRA, 2003).<br />
Stante la distribuzione cospicua e capillare, su posizioni strategiche,<br />
«in tutto il territorio», di «componenti tipici dell’equipaggiamento<br />
militare», sia in funzione difensiva, sia di controllo delle vie<br />
commerciali, l’A. ne trae la considerazione che le terre demaniali<br />
siano state trasformate e riorganizzate per distretti (castella) «con-<br />
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