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[PDF] untitled - Sardegna Cultura

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Sperate, via Santa Lucia (SANTONI, 1994).<br />

Un folto gruppo di mensoloni in basalto, in evidente giacitura di<br />

crollo, è stato posto in luce alla base del deposito stratigrafico che<br />

interessa il cortile del nuraghe Pitzu Cummu di Lunamatrona, in<br />

associazione con un orizzonte materiale del Bronzo Recente iniziale.<br />

Sulla base dei dati sopra evidenziati, si può osservare che, fra i 17<br />

nuraghi a tholos di cui si disponga dei dati iconograflci, quattro sono<br />

complessi indetereminati (Commossariu, S’Uraki, Santa Maria, Tres<br />

Nuraches B), due sono pentalobati, sette sono quadrilobati, quattro<br />

infine i trilobati. Dai riscontri interni così evidenziati, si può dunque<br />

osservare che i nuraghi quadrilobati assumono una netta prevalenza<br />

numerica rispetto ai restanti moduli architettonici, con ciò ritenendo<br />

plausibile una rilevanza sociale più considerevole per gli stessi quadrilobi,<br />

come proposto da altro Autore (UGAS, 1980), ciò anche sulla<br />

base della documentazione scultorea dei modellini di nuraghi in pietra<br />

e in bronzo, nella quale si ripropone, ancora più accentuata, la preminenza<br />

dei quadrilobi.<br />

Ferma restando, nella rappresentazione scultorea la possibile e<br />

ragionevole astrazione dal monumento reale, il modellino di nuraghe<br />

trilobato di Cann’e Fadosu- Cabras ben compendia i riferimenti specifici<br />

al Santu Antine di Torralba, ma, insieme, ugualmente significativi,<br />

e forse più pertinenti, con lo stesso nuraghe Losa.<br />

Il modellino diverge dal Santu Antine nella mancata rappresentazione<br />

degli elementi turriti marginali e del mastio, emergenti sul<br />

piano della cortina, ribassata come dalla ricostruzione ideale già proposta<br />

dal Contu. I1 modellino di Cann’e Fadosu si delinea come<br />

meglio aderente al reale nel rapporto comparativo con un nuraghe del<br />

tipo Losa, ove, rinunciando alla prospettiva e dunque astratto il volume<br />

del mastio, il nuraghe lo si intenda rappresentato nella sola planarità<br />

frontale, così che sia posto in risalto compendiario, sui tre piani<br />

prospettici, il profilo curvilineo della singola cortina che tenderà,<br />

dunque, a ricoprire il mastio di fondo.<br />

Analogamente, la «versione principe» del Su Nuraxi di Barumini,<br />

quale verrà a maturare con il rifascio, potrà per altro espungere dallo<br />

sfondo l’emergenza del mastio.<br />

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