31.05.2013 Views

R. GAROFOLI-G.FERRARI, Manuale di diritto amministrativo,

R. GAROFOLI-G.FERRARI, Manuale di diritto amministrativo,

R. GAROFOLI-G.FERRARI, Manuale di diritto amministrativo,

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

Con l’aggiu<strong>di</strong>cazione, dunque, l’amministrazione si limita a selezionare l’impresa con la quale stipulerà, in seguito, il contratto<br />

d’appalto, senza manifestare ancora alcuna volontà negoziale.<br />

B) Natura mista<br />

Si tratta dell’orientamento più recente, che ascrive all’aggiu<strong>di</strong>cazione una duplice natura, sia provve<strong>di</strong>mentale che negoziale,<br />

quale espressione della altrettanto doppia natura attribuita alla procedura ad evidenza pubblica:<br />

- natura pubblicistica: la PA agisce nell’ambito della procedura ad evidenza pubblica in qualità <strong>di</strong> autorità ed è tenuta a<br />

rispettare le regole dell’evidenza pubblica al fine <strong>di</strong> assicurare il perseguimento dell’interesse pubblico;<br />

- natura negoziale: la PA agisce, nell’ambito della procedura ad evidenza pubblica, in qualità <strong>di</strong> contraente e soggiace alle<br />

regole <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto comune, <strong>di</strong> cui agli artt. 1337 e ss. c.c. Qualificazione del bando in termini <strong>di</strong> invito ad offrire, della<br />

proposta dei partecipanti in termini <strong>di</strong> offerta negoziale e della aggiu<strong>di</strong>cazione in termini <strong>di</strong> accettazione dell’offerta.<br />

Ne deriva che l’aggiu<strong>di</strong>cazione è da qualificare tanto in termini <strong>di</strong> atto <strong>amministrativo</strong>, con il quale la PA definisce in via<br />

autoritativa la procedura selettiva e in<strong>di</strong>vidua la persona dell’altro contraente (natura pubblicistica), quanto sub specie <strong>di</strong> atto<br />

negoziale, espressivo della volontà della PA <strong>di</strong> ad<strong>di</strong>venire alla stipula del contratto. In particolare, si ritiene che con<br />

l’aggiu<strong>di</strong>cazione la PA non si limita ad in<strong>di</strong>viduare il migliore contraente, bensì manifesta già il suo consenso negoziale; il<br />

contratto, successivamente stipulato, assume così natura soltanto ricognitoria del consenso già prestato a conclusione della<br />

procedura <strong>di</strong> evidenza pubblica.<br />

Tuttavia, il predetto orientamento, volto a riconoscere natura provve<strong>di</strong>mentale - negoziale all’aggiu<strong>di</strong>cazione, pare<br />

sconfessato dall’art. 11, co. 7, Co<strong>di</strong>ce dei Contratti Pubblici, che esclude l’equivalenza dell’aggiu<strong>di</strong>cazione<br />

all’accettazione dell’offerta, nel senso <strong>di</strong> inidoneità dell’aggiu<strong>di</strong>cazione ad instaurare un rapporto negoziale con<br />

l’aggiu<strong>di</strong>catario e <strong>di</strong> inconfigurabilità, in capo a quest’ultimo, <strong>di</strong> una posizione <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto soggettivo. L’aggiu<strong>di</strong>cazione è<br />

qualificata alla stregua <strong>di</strong> atto <strong>amministrativo</strong> ampliativo della sfera giuri<strong>di</strong>ca dell’aggiu<strong>di</strong>catario, il quale <strong>di</strong>viene titolare <strong>di</strong><br />

un interesse legittimo pretensivo alla stipula del contratto.<br />

A tale esito è <strong>di</strong> recente pervenuto il Cons. Stato, sez. II, parere 27 marzo 2007, che, nell’escludere la imme<strong>di</strong>ata rilevanza,<br />

ai fini della definizione della procedura <strong>di</strong> evidenza, della normativa entrata in vigore dopo l’aggiu<strong>di</strong>cazione, ma prima della<br />

stipula del contratto, ha richiamato la delicata, e da sempre <strong>di</strong>battuta, questione relativa alla natura dell’atto <strong>di</strong> aggiu<strong>di</strong>cazione:<br />

“questione sulla quale, come è noto, da sempre si contrappongono tesi <strong>di</strong>vergenti, <strong>di</strong>rette a sostenere rispettivamente la<br />

natura provve<strong>di</strong>mentale (come ritenuto da Cons. Giust. Amm., 20 luglio 1999, n. 365; Cons. Stato, sez. V, 25 maggio 1998,<br />

n. 677; Tar Sicilia, Catania, 10 settembre 1996, n. 1603) ovvero anche negoziale dell’aggiu<strong>di</strong>cazione (come ritenuto da Cons.<br />

Stato, sez. IV, 7 settembre 2000, n. 4722; VI, 14 gennaio 2000, n. 244; sez. V, 19 maggio 1998, n. 633; Cons. Stato, sez. IV,<br />

21 maggio 2004, n. 3355; Cons. Giust. Amm, 8 marzo 2005, n. 104).<br />

Ed invero, anche aderendo alla prima delle due in<strong>di</strong>cate impostazioni (cui per vero pare dare supporto l’art. 11, comma 7, D.<br />

Lgs. 12 aprile 2006, n. 163, laddove prevede che “l’aggiu<strong>di</strong>cazione definitiva non equivale ad accettazione dell’offerta”),<br />

l’aggiu<strong>di</strong>cazione resta pur sempre l’atto con cui si definisce la procedura pubblicistica <strong>di</strong> selezione del contraente, ancorché<br />

non ancora idoneo ad instaurare il rapporto contrattuale”.<br />

3. Conseguenze dell’annullamento dell’aggiu<strong>di</strong>cazione sulla sorte del contratto: qualificazioni sostanziali e<br />

implicazioni processuali.<br />

Si tratta <strong>di</strong> un aspetto ampiamente <strong>di</strong>battuto, atteso il coinvolgimento <strong>di</strong> <strong>di</strong>fferenti interessi, non sempre agevolmente<br />

conciliabili. Da un lato, quello alla stabilità e certezza dei rapporti contrattuali <strong>di</strong> cui è parte la P.A.; dall’altro, quello del<br />

privato, che abbia vittoriosamente proposto ricorso avverso gli atti <strong>di</strong> gara, ad ottenere una tutela non formale, ma effettiva e<br />

sostanziale, comprensiva della possibilità <strong>di</strong> ottenere l’autentico bene della vita anelato, costituito dal subingresso nel<br />

rapporto contrattuale instaurato con l’aggiu<strong>di</strong>catario illegittimo; infine, quello, <strong>di</strong> cui è portatore lo stesso aggiu<strong>di</strong>catario<br />

illegittimo, spesso vittima <strong>di</strong> illegittimità verificatesi nel corso della procedura <strong>di</strong> evidenza pubblica, a lui non imputabili,<br />

addebitabili, per contro, alla sola stazione appaltante.<br />

Ciò posto, occorre rilevare che l’in<strong>di</strong>viduazione delle conseguenze dell’annullamento dell’aggiu<strong>di</strong>cazione sulla sorte del<br />

contratto è strettamente correlata alla definizione delle finalità della procedura ad evidenza pubblica (supra punto 1.2.), <strong>di</strong> cui<br />

l’aggiu<strong>di</strong>cazione è elemento costitutivo, ed alla definizione della natura giuri<strong>di</strong>ca dell’aggiu<strong>di</strong>cazione (supra punto 2).<br />

A ciò si aggiunga che dalle <strong>di</strong>fferenti opzioni interpretative, prospettate sul piano sostanziale, possono <strong>di</strong>scendere <strong>di</strong>verse<br />

implicazioni sul piano processuale, tra cui quelle relative alla giuris<strong>di</strong>zione (sul punto, tuttavia, Cass. Sez. un., 28 <strong>di</strong>cembre<br />

2007, n. 27169, conclude comunque per la giuris<strong>di</strong>zione del giu<strong>di</strong>ce or<strong>di</strong>nario) ed alla legittimazione ad agire in giu<strong>di</strong>zio.<br />

Diverse le posizioni a confronto:<br />

A) Impostazione tra<strong>di</strong>zionale.<br />

Muove dall’impostazione più risalente (punto 1.2.1.) che ritiene la <strong>di</strong>sciplina delle procedure ad evidenza volta alla tutela<br />

esclusiva dell’interesse della PA. Il proce<strong>di</strong>mento si pine, in questa prospettiva, quale fase <strong>di</strong> formazione della volontà<br />

della PA o <strong>di</strong> integrazione della capacità della PA; le violazioni della normativa dell’evidenza pubblica rilevano quin<strong>di</strong> in<br />

termini <strong>di</strong> vizi della volontà (art. 1427 c.c.) o <strong>di</strong> <strong>di</strong>fetto <strong>di</strong> capacità della PA (art. 1425 c.c.). Di conseguenza, lo stesso<br />

annullamento dell’aggiu<strong>di</strong>cazione si presenta quale vizio inficiante la volontà o la capacità della PA ovvero come motivo <strong>di</strong><br />

annullabilità del contratto (Cass. civ., n. 14901/2000). Tale tesi è stata sostenuta, per lungo tempo, dalla giurisprudenza della<br />

www.nel<strong>di</strong>ritto.it<br />

Ufficio Relazioni Esterne<br />

Tel. 393/9724784<br />

info@nel<strong>di</strong>ritto.it<br />

www.nel<strong>di</strong>rittoe<strong>di</strong>tore.it

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!