R. GAROFOLI-G.FERRARI, Manuale di diritto amministrativo,
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vali<strong>di</strong>tà ed all’efficacia del contatto d’appalto, siccome <strong>di</strong>rettamente riferibili all’illegittimità della presupposta aggiu<strong>di</strong>cazione,<br />
e <strong>di</strong> pronunciare le relative statuizioni costitutive (come l’annullamento).<br />
Resta, in ogni caso, esclusa, anche accedendo all’interpretazione estensiva appena esposta, la possibilità <strong>di</strong> pronunciare la<br />
risoluzione del contratto (od altre statuizioni costitutive prive <strong>di</strong> una connessione <strong>di</strong>retta con la vali<strong>di</strong>tà dell’aggiu<strong>di</strong>cazione)<br />
che, postulando l’accertamento <strong>di</strong> vicende relative all’attuazione del rapporto e non imme<strong>di</strong>atamente ascrivibili alla<br />
legittimità della procedura <strong>di</strong> affidamento, risultano senz’altro riservate alla giuris<strong>di</strong>zione or<strong>di</strong>naria.<br />
In merito alla fattispecie in<strong>di</strong>cata sub b), la quinta Sezione <strong>di</strong>stingue invece due <strong>di</strong>verse situazioni processuali:<br />
1) è stata presentata una domanda <strong>di</strong>retta ad ottenere una pronuncia <strong>di</strong>chiarativa;<br />
2) non è stata presentata, ma è stata formulata una domanda <strong>di</strong> reintegrazione in forma specifica che postula l’accertamento<br />
incidentale dell’inefficacia del vincolo contrattuale (che costituisce il presupposto indefettibile dell’invocata sostituzione del<br />
contraente).<br />
Nel caso sub 1) valgono le stesse considerazioni svolte a proposito delle pronunce costitutive - non ravvisandosi, al riguardo,<br />
<strong>di</strong>fferenze significative, quanto alla giuris<strong>di</strong>zione, tra le ipotesi <strong>di</strong> pronunce <strong>di</strong>chiarative e quelle <strong>di</strong> pronunce costitutive.<br />
Nella situazione descritta sub 2) non pare, invece, dubbio, ad avviso del Collegio, che il giu<strong>di</strong>ce <strong>amministrativo</strong> sia dotato<br />
della relativa competenza giuris<strong>di</strong>zionale, anche se, occorre precisare, non ai sensi dell’art. 6, ma dell’art. 7 della legge n. 205<br />
del 2000.<br />
A ben vedere, infatti, a fronte <strong>di</strong> una domanda <strong>di</strong> reintegrazione in forma specifica ed in assenza <strong>di</strong> una domanda intesa ad<br />
ottenere la declaratoria della nullità o, comunque, dell’inefficacia del contratto, è proprio (e solo) la norma che attribuisce al<br />
giu<strong>di</strong>ce <strong>amministrativo</strong> una potestà cognitiva piena in materia <strong>di</strong> risarcimento del danno, comprensiva, come tale, <strong>di</strong> ogni<br />
questione incidentale che rileva ai fini dello scrutinio della fondatezza della pretesa risarcitoria, a giustificare l’affermazione<br />
della giuris<strong>di</strong>zione amministrativa in or<strong>di</strong>ne all’accertamento <strong>di</strong> tutte le situazioni <strong>di</strong> <strong>di</strong>ritto (ivi compresa l’inefficacia del<br />
contratto d’appalto) implicate dalla domanda <strong>di</strong> risarcimento del danno.<br />
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