Il Principe - Treccani
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pensiero con spirito di obiettività, ponendolo in relazione<br />
ai tempi nei quali visse. Per quanto riguardava<br />
la vita, e anche le opere, alla storia Machiavelli cominciò<br />
dunque a essere restituito non prima che circa tre<br />
secoli fossero trascorsi dal giorno della sua morte. <strong>Il</strong><br />
che conferma che al suo essere assai più noto che conosciuto<br />
contribuì non solo l’interdizione del suo nome<br />
messa in atto per secoli dalla Chiesa cattolica, ma la<br />
situazione stessa dell’Italia, che soltanto fra il 1860 e il<br />
1870 era divenuta uno Stato unitario, e soltanto nei<br />
decenni del Risorgimento aveva preso a interessarsi<br />
sul serio al personaggio che, dopo tutto, aveva scritto<br />
l’Exhortatio dell’ultimo capitolo del <strong>Principe</strong>, aveva<br />
parlato di Italiani e di barbari e aveva incitato i primi<br />
a liberarsi dei secondi. Con non poche, tuttavia, anzi<br />
moltissime, anche in questo periodo, eccezioni. Per la<br />
coscienza cattolica del Paese, Machiavelli restava un<br />
personaggio pericoloso, un nemico della religione<br />
cristiana, un teorico, se si vuol dire così, del paganesimo<br />
politico: salvo che, anche in questo campo, presso<br />
i migliori, la grandezza del suo pensiero s’imponeva,<br />
dando luogo a situazioni singolari. Per citare un documento<br />
di alta e raffinata letteratura, chi non ricorda,<br />
nei Promessi sposi, il giudizio che di Machiavelli dava<br />
un esperto conoscitore della Ragion di Stato e dei suoi<br />
teorici seicenteschi qual era don Ferrante, che lo definiva<br />
«mariuolo sì, ma profondo»? Manzoni conosceva<br />
bene Machiavelli. Se faceva che, a differenza di Gio -<br />
vanni Botero da lui ritenuto «galantuomo» bensì, ma<br />
«acuto», il suo personaggio lo giudicasse «profondo»,<br />
PRESENTAZIONE<br />
11<br />
Innocenzo Spinazzi, Sepolcro di Niccolò Machiavelli, 1787<br />
Firenze, Basilica di Santa Croce<br />
(Scala, Firenze/Fondo Edifici di Culto - Ministero dell’Interno)<br />
non era per caso. Delle sue pagine si era servito quando<br />
aveva scritto, in margine all’Adelchi, il Discorso sulla<br />
storia dei Longobardi in Italia. Era troppo intelligente<br />
per non apprezzarne, appunto, la profondità. Ma anche<br />
in lui Machiavelli suscitava inquietudini. Pur riconoscendone<br />
l’ingegno, nella Morale cattolica aveva, nel<br />
suo nome, criticato coloro che fondano la moralità