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Il Principe - Treccani

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che potrebbe diventare uno Stato autonomo. Appena<br />

salito al trono, Ferdinando I deve combattere una durissima<br />

guerra di successione contro i baroni; la vince,<br />

ma negli anni ottanta deve reprimere un’altra rivolta<br />

baronale, ancor più pericolosa, di fatto una vera e propria<br />

guerra civile.<br />

Questi contrasti interni provocano due fenomeni:<br />

i fuorusciti e le congiure. La durezza delle lotte intestine<br />

induce o costringe molti a lasciare la propria<br />

città per salvarsi la vita o anche soltanto per poter vivere<br />

più tranquillamente. Ma è ovvio ed evidente che<br />

i fuorusciti cercano di rientrare in ogni modo e con<br />

qualsiasi mezzo, cosicché sono duri e tenaci nemici<br />

del governo del proprio Paese e buoni alleati dei suoi<br />

nemici. «<strong>Il</strong> nemico del mio nemico è mio amico» dice<br />

un vecchio proverbio.<br />

Frequenti e pericolose le congiure. La più famosa<br />

è quella dei Pazzi, ordita a Firenze contro i Medici e<br />

posta in atto nel 1478. Giuliano de’ Medici viene ucciso,<br />

mentre si salva il fratello Lorenzo il Magnifico,<br />

che dà il via a una robusta repressione. Ma Milano<br />

non è da meno: nel 1476 Galeazzo Maria Sforza è ucciso<br />

in una congiura.<br />

Lo Stato più solido d’Italia è certamente la Serenissima<br />

Repubblica di Venezia. Anche senza voler<br />

indulgere al mito di Venezia, che nel 1421 celebra il<br />

millenario della sua fondazione di città unica e singolare,<br />

libera fin dalle origini perché «fundata in mari»,<br />

sempre stabile nelle istituzioni, pacifica al suo interno,<br />

forte per mare e per terra, dobbiamo però riconoscere<br />

CLAUdIo FINzI<br />

24<br />

che tra Venezia e gli altri Stati italiani la differenza è<br />

notevole. Non che manchino a Venezia tensioni politiche<br />

ed economiche, ma non raggiungono la virulenza<br />

che hanno altrove, e inoltre restano coperte, nascoste<br />

dietro una calma e concordia generale. Concordia che<br />

peraltro è reale, se misurata con le discordie altrui.<br />

Anche le sue istituzioni sono più stabili di quelle<br />

di Firenze o di Milano. Al Maggior Consiglio partecipano<br />

tutti i nobili; il Senato dirige la vita politica; il<br />

Consiglio dei dieci, sul quale più tardi si svilupperà<br />

una vera e propria leggenda nera, è organo molto attento<br />

a tutelare gli interessi dello Stato. Anche coloro<br />

che sono esclusi dalla politica e dal governo mostrano<br />

solitamente un’affezione altrove sconosciuta. In buona<br />

sostanza, Venezia è l’unica città italiana nella quale<br />

possiamo vedere una vera sensibilità statale. Inoltre,<br />

anche nella seconda metà del Quattrocento, nonostante<br />

la conquista turca di Costantinopoli (1453), il<br />

dominio veneziano nel Levante non soltanto resta<br />

saldo, ma si allarga col controllo di Cipro.<br />

Tra i protagonisti della nostra storia tra Quattrocento<br />

e primo Cinquecento ecco anche i condottieri.<br />

<strong>Il</strong> sistema militare adottato dai nostri Stati si fonda<br />

sulla condotta: un comandante ha ai suoi ordini un<br />

gruppo di armati, che da lui dipendono sempre, in<br />

pace e in guerra. Questi gruppi, veri Stati mobili,<br />

combattono e agiscono per chi li assolda mediante un<br />

regolare contratto col condottiero. Un sistema in atto<br />

da tempo, collaudato e funzionante, contro il quale a<br />

poco valgono le accorate difese del sistema antico del

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