Il Principe - Treccani
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onica» 5 . Ma si rimane comunque sgomenti nel<br />
pensare che quell’esordio a filo di spada stava per<br />
accompagnare un passaggio d’epoca. Qualcosa di terribile<br />
che tiene assieme sangue e potere, vittime e assassini,<br />
proprio nel nome di Machiavelli.<br />
È davvero una questione di giorni. il 6 aprile si<br />
svolgono le elezioni politiche: vince il «listone». il<br />
28, sempre di aprile, i maggiori quotidiani danno<br />
conto che il capo del nuovo governo ha pubblicato il<br />
Preludio al Machiavelli. un mese dopo, il 30 maggio,<br />
a Montecitorio il leader socialista riformista Giacomo<br />
Matteotti pronuncia il suo fatidico discorso nel quale<br />
chiede di annullare le elezioni. il 10 giugno è rapito<br />
e ucciso. il 26 giugno i parlamentari dell’opposizione<br />
si ritirano nella Sala della Lupa dando inizio<br />
all’aventino.<br />
Ma nei primi giorni di luglio, quando non si è<br />
ancora ritrovato il cadavere del capo socialista (accadrà<br />
il 16 agosto), su una rivista inglese, «english life», esce<br />
postumo l’ultimo scritto di Matteotti. ed è proprio<br />
una risposta allo scritto del Duce, tanto da essere intitolato:<br />
Machiavelli, Mussolini and fascism. Sono due<br />
pagine precedute da una significativa nota in corsivo:<br />
«Dopo aver scritto questo articolo, il signor Matteotti<br />
fu rapito da alcuni fascisti e ancora non si sa quale<br />
sorte gli sia toccata» 6 .<br />
IL PRINCIPE e Lo SPeCChio DeL PoteRe<br />
321<br />
Presente in originale e in traduzione, sia pure a<br />
mano, negli atti della prima istruttoria, è grazie alla<br />
cortese generosità del professor Mauro Canali che si<br />
può prendere in considerazione questo articolo che<br />
finora la storiografia aveva trattato solo di sfuggita.<br />
e rispetto al piglio di Mussolini, al suo andare<br />
subito al sodo e senza complessi, si resta subito colpiti<br />
dal modo riflessivo e sorvegliato con cui Matteotti<br />
procede nella sua critica al Preludio e all’implicita<br />
lettura cui sottopone l’opera di Machiavelli. in buona<br />
sostanza egli accusa lucidamente il capo del fascismo<br />
di porsi al riparo di Machiavelli per meglio esercitare<br />
dispotismo e immoralità. Ridimensiona quindi l’efficacia<br />
della forza; sostiene che i profeti armati possono<br />
sì conquistare il potere, ma tale conquista non è<br />
permanente. Scrive Matteotti, poco prima di andare<br />
incontro al suo destino: «Mussolini stesso con grande<br />
energia ha creato una forma di governo sorretta dalla<br />
spada, dalla violenza e dal pervertimento politico. il<br />
vigore delle sue vedute, la potenza dei suoi sradicati<br />
seguaci hanno soppresso la democrazia in italia». Ma<br />
quest’ultima, ne è sicuro il futuro martire, «risorgerà».<br />
Riepiloga meticolosamente il capo socialista, e con<br />
lunghe citazioni, le tesi del Preludio per rovesciarle<br />
addosso al suo potente autore. Richiama, ad esempio, i<br />
capp. iX e XViii del <strong>Principe</strong>, il favore del popolo e<br />
5 R. Fubini, Di Machiavelli e di tre machiavellici dei nostri tempi, in Testi e pretesti, cit., pp. 63-67.<br />
6 G. Matteotti, Machiavelli, Mussolini and Fascism, in «english life», luglio 1924, pp. 87 e sgg. L’articolo di Matteotti (tradotto a mano in<br />
7 fogli) è stato analizzato in M. CanaLi, <strong>Il</strong> delitto Matteotti, bologna, il Mulino, 1997.