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Il Principe - Treccani

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Maria Visconti. Ciò non significa però l’abbandono<br />

della politica marittima, che conserva tutta la sua importanza<br />

vitale per Venezia, ma soltanto una nuova<br />

apertura verso terraferma accanto al tradizionale impegno<br />

in Adriatico e nel Levante.<br />

durante il grande scisma, terminato soltanto nel<br />

1418, il Papato ha perso di fatto il controllo del suo<br />

territorio, che di diritto comprendeva il Lazio, l’Umbria<br />

e le Marche, la Romagna e parte dell’Emilia. I<br />

papi dunque devono fare i conti con una serie di città<br />

e signorie, che sono diventate autonome e non intendono<br />

tornare sotto il controllo papale. Inizia un difficile<br />

processo di consolidamento, che durerà a lungo<br />

con fasi di prevalenza del Papato e fasi di recupero<br />

delle città, fino alla chiusura definitiva nel 1631,<br />

quando si estinguerà il ducato di Urbino. Unico organismo<br />

sopravvissuto e rimasto indipendente fino a<br />

oggi: la Repubblica di San Marino.<br />

L’altro inevitabile aspetto di questo ristrutturarsi<br />

del sistema politico è il continuo stato di guerra e di<br />

conflitto tra gli Stati italiani. Guerre e paci si susseguono<br />

in tutto il periodo, segnato anche da frequenti<br />

cambiamenti di fronte e di alleanze. Infine un punto<br />

fermo è costituito dalla pace di Lodi del 9 aprile 1454<br />

tra Venezia e Milano.<br />

Alla pace di Lodi segue nel febbraio 1455 la costituzione<br />

della Lega Italica venticinquennale tra Milano,<br />

=<br />

CLAUdIo FINzI<br />

22<br />

Venezia, Firenze, Roma e Napoli: i cinque maggiori<br />

Stati italiani depongono le armi e giurano di muovere<br />

insieme contro chiunque rompa la pace in Italia.<br />

<strong>Il</strong> risultato auspicato fu in buona parte raggiunto.<br />

Nei cinquant’anni tra il 1454 e il 1494 l’Italia vide<br />

ben pochi conflitti, se facciamo il confronto coi decenni<br />

precedenti. Non che la pace sia stata assoluta:<br />

guerre e contrasti vi furono, ma non così vasti e duraturi<br />

come prima.<br />

di fatto tale pace fu opera di quella che è stata definita<br />

la «politica dell’equilibrio». L’Italia risulta organizzata<br />

su tre livelli: le cinque potenze maggiori;<br />

alcuni organismi medi come il ducato di Savoia, il<br />

ducato di Ferrara, le repubbliche di Genova e Siena;<br />

numerosi organismi minori. L’alternarsi delle alleanze<br />

mantiene sempre in vita tutte le cinque potenze maggiori,<br />

quasi fosse in atto una tacita convenzione: nessuno<br />

dei cinque può essere distrutto.<br />

<strong>Il</strong> sistema italiano è in sostanza un sistema autonomo,<br />

che si regge però anche grazie a un altro fattore<br />

fondamentale: gli Stati europei, che pure sono comunque<br />

presenti in Italia, non dimostrano forte interesse<br />

ai fatti italiani o non sono capaci di intervenire<br />

in modo pesante; almeno fino al 1494 non c’è, dunque,<br />

un vero problema di difesa dello spazio italiano contro<br />

i Transalpini. Ne consegue però che il sistema regge<br />

più per le debolezze dei Transalpini che per la forza<br />

degli Italiani.<br />

L’Italia quattrocentesca ha un notevole sviluppo<br />

economico, tanto produttivo quanto commerciale. I

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