Il Principe - Treccani
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<strong>Principe</strong> di niccolò Machiavelli con le annotazioni di<br />
napoleone» 15 .<br />
in realtà, come spiegato da ermanno Paccagnini<br />
in una interessante nota in fondo al volume, i Commentaires<br />
napoleonici sono un raffinato falso, diffuso a<br />
Parigi dall’abbé aimé Guillon de Montléon nel 1816.<br />
Ma già l’intento di rinforzare Machiavelli con bonaparte,<br />
per giunta attraverso un gioco di specchi distorti,<br />
e soprattutto l’eccezionale cura riservata all’edizione<br />
posta in stampa «su carta velata avorio della cartiera<br />
Sircas, espressamente fabbricata per questa tiratura»,<br />
dicono che il cuore e il motore dell’iniziativa, come di<br />
tutti gli altri libri della collana dedicata ai classici<br />
dell’utopia, è da cercare in Marcello Dell’utri, esperto<br />
bibliofilo e allora alla guida di Publitalia.<br />
È al futuro senatore, nonché animatore della<br />
biblioteca di Via Senato, che si rivolge enrico Cuccia,<br />
grande vecchio del potere finanziario, anche lui appassionato<br />
di libri e lettore di Machiavelli, per prenotarne<br />
due copie. Dell’utri va personalmente a consegnargliele.<br />
Così, durante l’incontro, il banchiere apre la<br />
cassaforte e con l’orgogliosa complicità del collezionista<br />
gli mostra la rarissima edizione del <strong>Principe</strong> che<br />
a suo tempo ha realizzato insieme con hans Mardersteig,<br />
celeberrimo stampatore a Verona16 .<br />
La presentazione di berlusconi non occupa più di<br />
tre pagine e mezzo, in corsivo, e così inizia: «Sono lieto<br />
FiLiPPo CeCCaReLLi<br />
15 Una storia italiana, Coordinamento Redazionale di Sandro bondi, p. 27.<br />
16 a. toRno, <strong>Il</strong> suo breviario era «<strong>Principe</strong>» di Machiavelli, in «Corriere della Sera», 25 giugno 2000.<br />
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di presentare agli amici più cari, nella ricorrenza delle<br />
festività di fine 1992, questa nuova edizione [...] per<br />
accompagnare i nostri messaggi d’amicizia e d’augurio».<br />
Da subito si comprende che il volume è pensato come<br />
uno speciale omaggio il cui valore risiede, secondo codici<br />
ampiamente affermatisi nel marketing, nell’implicita<br />
scelta del target cui il regalo è destinato. non solo quindi<br />
gli «amici più cari», ma più precisamente quelli giudicati<br />
all’altezza del dono. Di qui le qualità costitutive del medesimo<br />
dono, il quale si connota per essere assai prestigioso<br />
nella sua esclusiva confezione e al tempo stesso, per via<br />
dello pseudo-napoleone, anche sorprendente nei contenuti,<br />
e in questo combinato disposto pare di scorgere un<br />
anticipo del berlusconismo applicato a una politica che<br />
sempre più va affermandosi con altri e nuovi mezzi.<br />
Quanto al tema del potere, posto che le finalità<br />
pedagogiche dell’opera del Machiavelli potessero essere<br />
apprezzate dai destinatari, che in massima parte<br />
secondo Dell’utri erano inserzionisti pubblicitari e<br />
clienti Publitalia, viene da pensare che l’offerta si proponesse<br />
anche di solleticare i più acuti e astuti con una<br />
specie di chiamata alle armi. Del resto era il tempo in<br />
cui, sollecitato a sintetizzare la sua vocazione, berlusconi<br />
rispondeva di sentirsi «un suscitatore di entusiasmo»,<br />
e pure in questo senso si può accogliere lo squillante<br />
congedo con cui l’ambizioso lettore, prefatore e<br />
donatore concludeva il suo scritto: «buona lettura!».