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Il Principe - Treccani

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gravità del subietto la facci grata». Questa sua scelta<br />

di stile non è un ripudio della retorica bensì il risultato<br />

della perfetta conoscenza delle regole dell’arte,<br />

in particolare delle regole che governano la scelta dello<br />

stile e l’uso degli ornamenti (ornamenta). i maestri<br />

romani avevano infatti spiegato che un’orazione del<br />

genere deliberativo deve essere in stile semplice e grave<br />

(simplex et gravis), perché la materia trattata ha già in<br />

sé magnificenza e splendore. Ma lo stile semplice e<br />

grave non esclude gli ornamenti che rendono il<br />

discorso dell’oratore chiaro e persuasivo, in particolare<br />

gli esempi storici, e Machiavelli ne spiega la<br />

ragione: «non si meravigli alcuno se, nel parlare che<br />

io farò de’ principati al tutto nuovi, e di principe e<br />

di stato, io addurrò grandissimi esempli. Perché,<br />

camminando gli uomini sempre per le vie battute da<br />

altri e procedendo nelle azioni loro con le imitazioni,<br />

né si potendo le vie d’altri al tutto tenere né alla<br />

virtù di quegli che tu imiti aggiugnere, debbe uno<br />

uomo prudente entrare sempre per le vie battute da<br />

uomini grandi, e quegli che sono stati eccellentissimi<br />

imitare: acciò che, se la sua virtù non vi arriva,<br />

almeno ne renda qualche odore; e fare come gli<br />

arcieri prudenti, a’ quali parendo el luogo dove desegnano<br />

ferire troppo lontano, e conoscono fino a<br />

quanto va la virtù del loro arco, pongono la mira<br />

assai più alta che il luogo destinato, non per aggiugnere<br />

con la loro freccia a tanta altezza, ma per potere<br />

4 <strong>Il</strong> <strong>Principe</strong>, XViii.<br />

5 <strong>Il</strong> <strong>Principe</strong>, Xiii.<br />

L’attuaLità DeL PRINCIPE<br />

339<br />

con lo aiuto di sì alta mira pervenire al disegno loro».<br />

Com’è facile rilevare, quelli di Machiavelli non sono<br />

esempi da scienziato ma da oratore. non hanno lo<br />

scopo di dare validità empirica ad una legge scientifica,<br />

ma di rendere più persuasivo un consiglio politico<br />

e di stimolare il desiderio di imitare un particolare<br />

modo di agire.<br />

i classici della retorica insegnavano che il modo<br />

migliore per insegnare un concetto, è di renderlo visibile<br />

agli ascoltatori per mezzo di similitudini, immagini<br />

e metafore. anche in questo caso Machiavelli è<br />

discepolo fedele. Quando vuole fare intendere che un<br />

principe nuovo deve saper usare sia la forza sia la<br />

frode, ricorre alle immagini della volpe e del leone:<br />

«sendo dunque necessitato uno principe sapere bene<br />

usare la bestia debbe di quelle pigliare la golpe e il<br />

lione: perché el lione non si difende da’ lacci, la golpe<br />

non si difende da’ lupi; bisogna adunque essere golpe<br />

a conoscere e’ lacci, e lione a sbigottire e’ lupi» 4 . Per<br />

spiegare che un principe non deve mai affidare la sua<br />

difesa agli eserciti di un altro principe, si affida ad<br />

una «figura» del vecchio testamento: «offerendosi<br />

Davit a Saul d’andare a combattere con Golia provocatore<br />

filisteo, Saul per dargli animo lo armò dell’arme<br />

sua: le quali Davit, come l’ebbe indosso, recusò,<br />

dicendo con quelle non si potere bene valere di sé<br />

stesso; e però voleva trovare el nemico con la sua<br />

fromba e con il suo coltello» 5 .

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