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INDICAZIONI DEL CONSIGLIO DIRETTIVO PER LE USCITE<br />

DOMENICALI<br />

1) SVILUPPO DELL’AUTONOMIA<br />

L’obiettivo <strong>del</strong>le nostre attività domenicali dovrebbe essere l’autosufficienza di ciascuno nell’organizzazione<br />

<strong>del</strong> proprio tempo libero. Ciò significa che le attività vanno pensate nell’ottica <strong>del</strong>l’integrazione <strong>del</strong>la persona<br />

in difficoltà all’interno <strong>del</strong> suo tessuto sociale (famiglia, gruppo di amici, parrocchia, associazioni <strong>del</strong> posto,<br />

ecc.) e non tanto per creare un luogo alternativo, comodo, piacevole, rassicurante al punto da diventare<br />

riferimento insostituibile. Insomma la frequenza deve far crescere indipendenza e non dipendenza da “<strong>Il</strong><br />

<strong>Portico</strong>”. In questo senso la verifica <strong>del</strong> successo dovrebbe avvenire proprio nei giorni di “chiusura” <strong>del</strong>l’associazione<br />

studiando i modi autonomi di occupare il proprio tempo da parte di coloro che frequentano i gruppi<br />

domenicali (ciò vale anche per i disabili fortemente problematici).<br />

2) FAVORIRE IL DECENTRAMENTO DELLE INIZIATIVE<br />

All’interno di quest’ottica si devono favorire iniziative di collaborazione con i familiari, con gruppi diversi<br />

formali e informali <strong>del</strong>le parrocchie, <strong>del</strong>le associazioni sportive, sportive, ecc. in modo da arrivare a gestire<br />

assieme almeno un’iniziativa all’anno e a creare al suo interno la crescita di <strong>una</strong> responsabilità rispetto agli<br />

emarginati e l’individuazione di alcune persone come punti di riferimento per i “porticati” e gli organizzatori<br />

<strong>del</strong>le uscite (queste persone potranno anche seguire iniziative di formazione). In prospettiva alcune domeniche<br />

all’anno si possono pensare gestite da questi gruppi (quasi) autonomamente.<br />

3) PERSONALIZZAZIONE DEI PERCORSI<br />

Le uscite domenicali devono essere intese, almeno dagli organizzatori, come “interventi” finalizzati all’integrazione<br />

sociale. Esse non si devono limitare a semplici gite “popolari” utili per <strong>una</strong> socializzazione “in presenza”<br />

(sperando che l’integrazione avvenga per effetto di pura vicinanza creatrice di legami di amicizia).<br />

Ogni persona è diversa, ha esigenze, difficoltà e talenti particolari da scoprire, da soddisfare o da valorizzare.<br />

I conduttori dei gruppi devono incontrarsi per focalizzare le differenti personalità e le risposte ideali per<br />

ciascuno dei partecipanti arrivando anche a “smistare” simultaneamente (la stessa domenica) persone diverse<br />

in gruppi-attività diverse. Si consiglia di favorire l’inserimento di persone in viaggi/uscite personali dei volontari,<br />

soci e simpatizzanti <strong>del</strong>l’associazione e di allargare questa sensibilità anche ai genitori <strong>del</strong>le persone con<br />

disabilità.<br />

Questo diventerà sempre più proponibile quanto più ampio sarà il coinvolgimento di gruppi esterni (o interni)<br />

a “<strong>Il</strong> <strong>Portico</strong>” e quanto più ci sarà informazione in tempo reale sulle iniziative in corso.<br />

4) USO DEI MEZZI PUBBLICI<br />

Si consiglia di favorire l’uso dei mezzi pubblici (treno e bus) per alcune uscite domenicali. L’uso dei mezzi<br />

pubblici è funzionale allo sviluppo e al mantenimento <strong>del</strong>l’autonomia e alla proposizione di itinerari differenti<br />

per gruppi differenti. Non è detto cioè che l’uscita domenicale avvenga per tutti nello stesso posto.<br />

5) FORMAZIONE<br />

<strong>Il</strong> vivaio privilegiato di crescita di nuovi volontari, al di là <strong>del</strong>la “catena” di inviti personali all’azione diretta<br />

domenicale, è l’associazione intera con tutte le sue iniziative e, in particolare, con i percorsi di formazione (es.<br />

corso sul volontariato). L’associazione e i gruppi domenicali devono progettare interventi esterni per promuovere<br />

la partecipazione presso scuole, parrocchie, ecc.<br />

6) OPERATORE DI RIFERIMENTO<br />

Per coordinare la realizzazione di queste complesse iniziative l’associazione mette a disposizione un operatore<br />

a cui faranno riferimento i coordinatori dei gruppi domenicali e i loro collaboratori.<br />

Paolo Rizzato è l’operatore di riferimento il quale, secondo possibilità, parteciperà alle uscite domenicali<br />

seguendo un criterio di rotazione che gli permetta di gestire al meglio il proprio ruolo di coordinamento.<br />

Questa presenza è funzionale anche rispetto allo scollamento tra operatori e attività domenicale e permette a<br />

loro di cogliere i problemi emergenti in questa azione che è ancora la più importante tra quelle de “<strong>Il</strong> <strong>Portico</strong>”.<br />

Per tutto quanto concerne la gestione (sicurezza, riduzione <strong>del</strong>le uscite, “distribuzione” <strong>del</strong>le new entry,<br />

ecc.) si demanda alla Commissione Attività Associative le cui decisioni verranno poi avvallate dal Consiglio<br />

Direttivo.<br />

Per quanto riguarda la “sicurezza” si ritiene opportuno precisare che chi non si sente “sicuro” (nel guidare<br />

automezzi rispetto ad un itinerario, al numero di partecipanti, ecc.) deve sentirsi obbligato a riferirlo subito al<br />

coordinatore <strong>del</strong>l’uscita e non deve assumersi compiti che non condivida. Nel caso contrario non si potranno<br />

imputare all’associazione le responsabilità assunte individualmente e non rifiutate esplicitamente.

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