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“nobis vero ad nostrum arbitrium nasci licet”- Seneca<br />

Postfazione<br />

PERCHÈ SCRIVERE UN LIBRO<br />

Due rischi<br />

Quando si decide di raccontare la propria storia si corrono due rischi. <strong>Il</strong> primo è<br />

l’autocelebrazione che troppo facilmente enfatizza i pregi e scade nel classico “chi se<br />

loda se sbroda”. <strong>Il</strong> secondo pericolo è legato alla forma <strong>del</strong>la narrazione che è paragonabile<br />

ad un quadro o ad <strong>una</strong> fotografia: essi non sono la realtà e non riescono mai a descriverla<br />

veramente se non per coloro che l’hanno vissuta e conoscono l’intero contesto.<br />

Non sappiamo se queste pagine siano esenti da tali difetti. Noi abbiamo cercato di fare<br />

il possibile per evitarli e vi invitiamo a sfogliarle con la consapevolezza dei limiti di coloro<br />

che le hanno scritte.<br />

Una sfida<br />

Raccontarsi è un’azione spudorata. Quando si narra la propria storia fatta di idee, azioni,<br />

fatiche, sentimenti, sofferenze e gioie personali, si infrange l’intimità che le conserva<br />

come tesori preziosi o semplicemente privati. Accettare questa trasgressione, oggi così<br />

frequente nella società mediatica dove “sbu<strong>del</strong>larsi” in pubblico è <strong>una</strong> moda che asseconda<br />

<strong>una</strong> morbosità diffusa, significa accettare <strong>una</strong> sfida pericolosa, soprattutto descrivendo<br />

fatti che coinvolgono decine e decine di persone. Essere fraintesi è il primo guaio, al<br />

quale si aggiungono l’essere incompleti e quindi l’essere ingiusti o ancora l’imporre il<br />

proprio punto di vista, l’aver <strong>del</strong>le preferenze, l’aver dimenticato cose importanti ecc.,<br />

ma il desiderio di condividere un’avventura comune perché altri siano invogliati a inventarne<br />

<strong>del</strong>le migliori, ci ha fatto accettare la sfida impegnandoci a superarne i rischi nel<br />

modo seguente. Per prima cosa si è cercata <strong>una</strong> persona esterna che non ci conoscesse<br />

e che potesse analizzare l’operato e la struttura <strong>del</strong>l’associazione attraverso i documenti<br />

e gli incontri con i protagonisti, sulla base di <strong>una</strong> competenza specifica in ambito sociale.<br />

Per seconda cosa si è scritta <strong>una</strong> sintesi degli avvenimenti principali che dalle piccole<br />

vicende dei primi anni arrivasse ad evidenziare le connessioni remote con gli sviluppi<br />

attuali. Questa parte è stata letta e condivisa da quei protagonisti che dall’inizio o da<br />

almeno <strong>una</strong> decina d’anni operano nell’associazione con continuità. L’integrazione di<br />

questi punti di vista dovrebbe aver arginato i pericoli descritti. Per gli inevitabili difetti o<br />

imprecisioni che emergeranno, si chiede venia. <strong>Il</strong> <strong>libro</strong>, progettato due anni fa, si è potuto<br />

realizzare solamente in tre mesi di intenso lavoro tra fine maggio e i primi di agosto <strong>del</strong><br />

2005.<br />

Un libretto per farci conoscere<br />

<strong>Il</strong> motivo principale per cui si è voluto stampare la nostra storia nell’era di Internet -<br />

quando tutto è raggiungibile con un click sull’indirizzo <strong>del</strong> nostro sito - è il desiderio di<br />

far conoscere che cosa è stato fatto in questi anni.<br />

È un’esauriente panoramica <strong>del</strong>le nostre attività e <strong>del</strong>la filosofia che le guida, affidata allo<br />

strumento agile <strong>del</strong> libretto, da vedere e rivedere con calma e spirito critico.<br />

Non interessa raccogliere elogi, ma ricevere conferme o smentite sulla rotta intrapresa.<br />

Per questo accettiamo volentieri il confronto e, d’altra parte, difendiamo con slancio la

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