scarica una copia del libro - Il Portico
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non significa rinunciare al semplice sorriso o alla stretta di mano ma, appunto, significa<br />
non limitarsi a queste espressioni o non dimenticarle nel momento in cui si affrontano<br />
davvero le cause dei mali personali e sociali e ci si struttura per combattere leggi ingiuste<br />
o situazioni dimenticate dai servizi sociali istituzionali.<br />
<strong>Il</strong> <strong>libro</strong> è stato scritto per dire queste cose e per raccontare l’articolazione di un intervento<br />
che, sicuramente, spaventerà più di qualcuno. Ma a costoro diciamo: c’è bisogno e<br />
c’è posto per tutti!<br />
Ognuno deve fare ciò che si sente di fare, senza però che gli altri si adeguino ad un<br />
impegno “al ribasso” che è tipico <strong>del</strong>la gente “pratica”.<br />
Mons. Nervo, ex presidente <strong>del</strong>la Caritas Italiana, da anni denuncia <strong>una</strong> certa Chiesa (e<br />
un volontariato) che fa “l’ambulanza <strong>del</strong>la storia” cioè che si limita ad aggiustare i danni<br />
senza intervenire sulla loro origine: sulla miseria <strong>del</strong>l’uomo, soprattutto quando gestisce<br />
la cosa pubblica, guidato più dalla sete di potere che di giustizia. È facile sentire la gente<br />
realista che sentenzia “queste cose sono utopia! La realtà va in altra direzione, dove<br />
vivete?”. A costoro rispondiamo con un’affermazione <strong>del</strong> grande sociologo Max Weber:<br />
“è perfettamente esatto e confermato da tutta l’esperienza storica, che il possibile non<br />
verrebbe raggiunto se nel mondo non si ritentasse sempre l’impossibile”.<br />
<strong>Il</strong> colore<br />
Noi crediamo a questa linea attiva di intervento e crediamo che non sia né di destra né<br />
di sinistra, né degli atei né dei religiosi, ma di tutti gli “uomini di buona volontà”.<br />
In questo senso, il dibattito che all’inizio nacque intorno allo statuto quando si scrisse<br />
che l’associazione era aconfessionale e di ispirazione cristiana, è oggi ormai superato<br />
nelle avanguardie <strong>del</strong>l’impegno sociale, dove si affermano religiosamente i diritti <strong>del</strong>l’uomo<br />
e la solidarietà come dovere costituzionale e dove civilmente si considera la persona<br />
al centro di ogni interesse politico. Lorenzo ricorda sempre che nello stesso letto dei<br />
volontari che svolgono il servizio di presenza notturna dormono l’ateo e il cristiano,<br />
l’anarchico e il parroco, l’agnostico e il comunista. Quando ci si china per soccorrere il<br />
samaritano, ci si incontra nel gesto <strong>del</strong> servo; gesto silenzioso che azzera ogni divisione<br />
precedente. Che questi convincimenti restino solo parole, dipende dalla nostra volontà<br />
di fare comunione; di cercare il confronto senza paura e con l’onestà di chi gioca il suo<br />
punto di vista.<br />
“<strong>Il</strong> <strong>Portico</strong>” non è né rosso né bianco né nero, ma è certo che non può stare dalla parte<br />
di chi mira a favorire l’accumulo privato, la riduzione <strong>del</strong>la spesa per la sanità e l’aumento<br />
di quella militare.<br />
“<strong>Il</strong> <strong>Portico</strong>”, per statuto, è contro ogni guerra; perciò era contro alla guerra in ex Jugoslavia<br />
quando il governo era di sinistra ed è stato contro la guerra <strong>del</strong> Golfo con il governo<br />
di destra.<br />
Noi abbiamo già la nostra guerra da combattere “contro l’emarginazione”, com’è scritto<br />
nel nostro slogan e questo abbiamo sempre cercato di fare anche se, a dire la verità, è<br />
stato privilegiato l’impegno “umanitario” rispetto a quello “politico”, a causa <strong>del</strong>le poche<br />
persone che anche nella nostra associazione, sono più rivolte al primo che al secondo<br />
(molto più fastidioso e poco gratificante) e faticano a dedicare un po’ <strong>del</strong> loro tempo per<br />
armonizzare entrambi.<br />
Eppure questa capacità “sinfonica” rappresenta l’elemento caratterizzante <strong>del</strong> nostro<br />
mo<strong>del</strong>lo anche rispetto ai diversi tipi di impegno sociale.<br />
Lo scopo formativo<br />
Così come un genitore non può illudersi di aiutare il proprio figlio proteggendolo nel<br />
nido ovattato di <strong>una</strong> famiglia “perfetta”, allo stesso modo l’associazione non deve diventare<br />
<strong>una</strong> “serra” che difende dalle intemperie <strong>del</strong>l’esistenza. Essa invece deve rappresentare<br />
<strong>una</strong> palestra che allena al superamento <strong>del</strong>le difficoltà quotidiane. E può far questo