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scarica una copia del libro - Il Portico

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fronto con persone in difficoltà o portatrici di disabilità; alla promozione <strong>del</strong> volontariato; al dibattito su temi<br />

sociali di attualità; alla raccolta di disponibilità e di fondi.<br />

Anche questa iniziativa richiede un grosso impegno organizzativo: nulla è lasciato al caso ma tutto è definito nel<br />

dettaglio attraverso un organigramma che assegna a ciascuno compiti e tempi di realizzazione da assumere con<br />

seria responsabilità. La festa attira infatti tutti: amici, parenti, soci, collaboratori, simpatizzanti e “invitati di riguardo”.<br />

A questi ultimi è chiesto di sviluppare il tema <strong>del</strong>l’anno perché la festa è anche occasione di riflessione e di<br />

presa di coscienza.<br />

Temi trattati nel corso degli anni:<br />

1998 Presentazione <strong>del</strong> <strong>libro</strong> “Guida al volontariato” di Stas’ Gawronski<br />

1999 Dibattito pubblico “Risparmiare per sé e aiutare gli altri” – 1° anno, sul tema <strong>del</strong>la finanza etica.<br />

2000 Dibattito pubblico “Risparmiare per sé e aiutare gli altri” – 2° anno, sul tema <strong>del</strong>la equa distribuzione<br />

<strong>del</strong>le risorse.<br />

2001 Dibattito pubblico “Volontariato: la ricchezza dei principianti” sull’Anno Internazionale <strong>del</strong> Volontariato<br />

e la nuova legge sui sistemi integrati dei Servizi Sociali (L. 328/00)<br />

2002 Dibattito pubblico “Volontariato e istituzioni: quale rapporto?” sul rapporto esistente tra le istituzioni<br />

pubbliche e le realtà private <strong>del</strong> volontariato.<br />

2003 Dibattito pubblico “Servizio Civile Nazionale e Volontariato Europeo”.<br />

2004 Tavola rotonda “Chi educa i giovani alla solidarietà?” - Volontariato, Scuola, Servizio Civile: tre luoghi per<br />

la crescita <strong>del</strong>l’impegno sociale.<br />

2005 Incontro pubblico “Vent’anni di solidarietà ed intervento contro l’emarginazione nella Riviera <strong>del</strong> Brenta”<br />

- La storia – Uno stile di presenza – Alcune testimonianze.<br />

ACCOGLIENZA ED OSPITALITÀ TEMPORANEA DI PERSONE IN DIFFICOLTÀ:<br />

LA “CASA DI ENNIO”<br />

In 20 anni di vita “<strong>Il</strong> <strong>Portico</strong>” ha offerto ospitalità a circa settanta uomini con problemi personali diversi, spesso<br />

inviati dai Servizi Sociali <strong>del</strong> territorio, immigrati e profughi di varia nazionalità, e persone senza fissa dimora.<br />

L’attività di accoglienza è iniziata quando era ancora vivo Ennio Baldan, il proprietario <strong>del</strong>l’immobile sito a Dolo<br />

(Ve) in via Brentabassa 49. Affetto da sclerosi multipla, Ennio necessitava di assistenza continua e così le persone<br />

accolte integravano il lavoro dei molti amici e volontari che si alternavano per aiutarlo. Alla sua morte, egli<br />

espresse nel testamento il desiderio che la sua casa continuasse ad essere un luogo di accoglienza per tutte quelle<br />

persone che vivono situazioni di marginalità e solitudine. Fu così che l’immobile ed un piccolo terreno adiacente<br />

sono divenuti proprietà <strong>del</strong>la Caritas di Padova e quindi dati in usufrutto a “<strong>Il</strong> <strong>Portico</strong>” perché continuasse la sua<br />

opera in fe<strong>del</strong>tà agli intenti di Ennio.<br />

Per questo motivo l’associazione ha istituito sin dall’inizio <strong>una</strong> Commissione tecnica che non si è limitata a fornire<br />

un tetto a chi ne ha bisogno, ma ha organizzato l’ospitalità avendo come fine l’autonomia e la responsabilizzazione<br />

dei soggetti, secondo progetti di affiancamento e integrazione sociale individualizzati. Ciò ha richiesto la presenza<br />

costante di operatori e volontari, garantita anche nelle ore notturne grazie ad un turnover di circa 30 persone che<br />

dormono <strong>una</strong> volta al mese nei locali <strong>del</strong>l’associazione. <strong>Il</strong> regolamento, che cerca di ordinare la gestione <strong>del</strong>la<br />

casa e l’accoglienza che in essa viene svolta secondo criteri che rispettino le volontà di Ennio e gli obiettivi<br />

<strong>del</strong>l’associazione, fu il primo ad essere stilato (anno 1996). Vi si legge: “Le norme qui stabilite potranno apparire<br />

fredde ed inutili soltanto se esse non vengono accolte con lo spirito di quanti lavorano al “<strong>Portico</strong>”: spirito di

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