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RISORSE E FINANZIAMENTI<br />
L’associazione non ha alc<strong>una</strong> proprietà. Dal 1987 gode <strong>del</strong>l’usufrutto <strong>del</strong>la “Casa di Ennio” e dal 2004, con<br />
l’iscrizione de “<strong>Il</strong> <strong>Portico</strong>” al registro Regionale <strong>del</strong>le Persone Giuridiche, ne dispone come bene patrimoniale<br />
(Decreto Regionale n° 34 <strong>del</strong> 28 aprile 2004). Per sostenere le diverse attività l’associazione ha imparato a gestire<br />
in modo accurato il suo bilancio. Rispetto ai primi anni, infatti, quando tutto si reggeva sul lavoro dei volontari,<br />
essa gode oggi di un discreto introito che le permette di far lievitare, in quantità e qualità, la sua offerta di servizi.<br />
Si tratta di <strong>una</strong> base finanziaria che viene completamente assorbita dalle attività in atto. “<strong>Il</strong> <strong>Portico</strong>” infatti, è<br />
un’Organizzazione Non Lucrativa, per cui il suo bilancio, come per altre realtà <strong>del</strong> Terzo Settore, non prevede la<br />
possibilità di distribuire tra i soci gli utili, che vanno invece sempre reinvestiti in attività sociali.<br />
Diverse sono le fonti <strong>del</strong>le entrate, in primo luogo sottoscrizioni e offerte di soci e simpatizzanti. La sottoscrizione,<br />
<strong>una</strong> quota mensile, semestrale o annuale liberamente stabilita dall’offerente, è forse la più importante, perché<br />
costituisce un finanziamento minimo, ma garantito, su cui contare. Altro denaro proviene dai vari Enti (Ministero<br />
<strong>del</strong> Welfare, Regione, Comuni, fondazioni, imprese private, ecc.) che finanziano specifici progetti o dalle donazioni<br />
di gruppi, società, associazioni. Le quote di partecipazione a feste e gite organizzate dall’associazione forniscono<br />
un’altra fonte di entrata. Le spese per la gestione <strong>del</strong>la casa sono in parte sostenute dai contribuiti mensili<br />
versati dagli ospiti che svolgono un lavoro. Alcune persone sono accolte in base ad accordi con i Comuni <strong>del</strong><br />
territorio che erogano per loro un contributo per un tempo determinato. Un’ultima fonte di aiuto finanziario è il<br />
risparmio ottenuto dalle gratuità o dagli sconti o, ancora, dalle favorevoli dilazioni di pagamento, che professionisti,<br />
commercianti, artigiani operano sulle prestazioni o sugli articoli acquistati.<br />
<strong>Il</strong> bilancio viene presentato annualmente all’assemblea dei soci e un resoconto sintetico è disponibile in foto<strong>copia</strong><br />
per chiunque ne facesse richiesta.<br />
Dalla sua lettura si evince come “<strong>Il</strong> <strong>Portico</strong>” finanziariamente dipenda per l’85% dai fondi pubblici, mentre solo il<br />
15% derivi dai contributi di soci, simpatizzanti e persone che usufruiscono a vario titolo <strong>del</strong>le sue iniziative.<br />
Tuttavia, se si quantificassero le prestazioni dei tanti volontari, e si valutassero i benefici <strong>del</strong>le loro continue e<br />
innumerevoli prestazioni, il conto si capovolgerebbe. Si potrebbe infatti affermare che la ricchezza <strong>del</strong> lavoro dei<br />
volontari, se venisse monetizzata, sarebbe molto più consistente di quella derivata dalle sovvenzioni pubbliche. In<br />
sintesi, senza il contributo pubblico, l’associazione non potrebbe pagare gli operatori assunti, la cui presenza è di<br />
fatto indispensabile, né mantenere la “Casa di Ennio”. Nel contempo, senza i volontari, il lavoro <strong>del</strong> personale<br />
assunto sarebbe <strong>del</strong> tutto insufficiente a garantire i servizi che “<strong>Il</strong> <strong>Portico</strong>” vuole continuare ad offrire al territorio<br />
<strong>del</strong>la Riviera <strong>del</strong> Brenta.<br />
NOTA: Le liberalità in denaro offerte alla nostra associazione, sia da persone fisiche che da enti soggetti all’imposta sul reddito<br />
<strong>del</strong>le società, sono deducibili dal reddito complessivo nel limite <strong>del</strong> dieci per cento <strong>del</strong> reddito dichiarato (e comunque nella<br />
misura massima di euro 70.000,00 annui) così come previsto dall’art. 13 <strong>del</strong> D. L. 460/97 e dall’art. 14 <strong>del</strong> D. L. 35/2005. Per<br />
questa detrazione è necessario che vengano conservate le ricevute dei versamenti effettuati tramite conto corrente postale o<br />
bancario. Per le offerte effettuate a mezzo bonifico bancario, l’estratto conto ha valore di ricevuta. Le ricevute da noi consegnate<br />
hanno soltanto un valore interno: per la nostra contabilità e come garanzia di trasparenza. Per le imprese, inoltre, è possibile<br />
fornire cessioni gratuite di beni in esenzione Iva così come previsto dal DPR 633/72, art. 10.