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IL PORTICO OGGI<br />

VOLONTARIATO: LA RICCHEZZA DEI PRINCIPIANTI<br />

Da un’intervista a Marco Lodoli di Paola Springhetti.<br />

Springhetti: Fin dal suo primo <strong>libro</strong>, “Diario di un millennio che fugge”, i protagonisti <strong>del</strong>le sue storie sono<br />

sempre personaggi fuori dalla norma: spesso sono disabili, o vivono in povertà, o conducono vite brade,<br />

fanno lavori assurdi, inseguono sogni inafferrabili.<br />

Lodoli: Hanno l’attitudine dei principianti, termine che ho tratto da un <strong>libro</strong> di Suzuki che si intitola appunto<br />

“Mente Zen, mente di principiante”. Queste persone, apparentemente più povere perché non hanno niente,<br />

sono più aperte, hanno <strong>una</strong> curiosità e disponibilità nei confronti <strong>del</strong>la esistenza e anche <strong>del</strong>l’assoluto,<br />

che altre persone, più inquadrate dentro mestieri, famiglie, gruppi sociali, non hanno. Sono come dei santi<br />

contemporanei, <strong>del</strong>le persone apparentemente più sprovvedute, più ingenue, più lievi e anche più disperate,<br />

ma che possono arrivare più lontano, perché possono incamerare in sé più amore per la vita.<br />

Springhetti: E allora le cito <strong>una</strong> frase da un suo romanzo <strong>del</strong> ‘99, “I fiori”: «la ricchezza ha solo ciò che ha,<br />

la povertà è un vuoto che può accogliere il mondo». È solo <strong>una</strong> frase letteraria?<br />

Lodoli: No, io ci credo davvero. Naturalmente la povertà, nel senso sociale <strong>del</strong> termine, porta molto dolore.<br />

Ma in questa frase io penso alla povertà come atteggiamento mentale, per cui chi ha più vuoto nella propria<br />

coscienza, più finestre, ha la possibilità di guardare meglio le cose.<br />

“Rivista <strong>del</strong> Volontariato”, n° 5 / maggio 2001<br />

• <strong>Il</strong> progetto “Origami” (l’origine <strong>del</strong>l’amicizia attraverso il gioco) nasce nel 2003 per favorire la costruzione di<br />

legami di amicizia in contesti ricreativi tra persone diversamente abili. L’intento è stato quello di trasformare<br />

un’azione semplice, come è quella di condividere la festa e il tempo libero, in un intervento che, per assiduità,<br />

varietà <strong>del</strong>le proposte e numero di persone coinvolte, ottimizzasse i benefici ben noti <strong>del</strong>le relazioni umane<br />

intense e durature, in particolare per coloro che soffrono di sindromi depressive. Nel contempo si è voluto offrire<br />

alle famiglie <strong>del</strong>le persone in difficoltà, attraverso un servizio costante e affidabile di animazione <strong>del</strong> tempo libero<br />

per i propri cari, l’opportunità di ritrovare spazi personali per il recupero psicologico e stemperare le tensioni<br />

accumulate.<br />

• <strong>Il</strong> progetto per usufruire <strong>del</strong> nuovo “Servizio Civile Volontario” nasce nel 2003 - quando termina l’arrivo degli<br />

obiettori di coscienza <strong>del</strong>la Caritas diocesana - con l’obiettivo di potenziare, attraverso l’inserimento di nuovi<br />

volontari, l’impegno <strong>del</strong> “<strong>Il</strong> <strong>Portico</strong>” nei diversi ambiti <strong>del</strong> disagio e allargare così la rete <strong>del</strong>le persone raggiunte

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