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BREVE STORIA DELL’ASSOCIAZIONE<br />
quei giovani di riuscire ad integrare realmente nel tessuto sociale queste persone come portatrici di diritti e di<br />
sogni, e non unicamente di problemi, divenne la missione de “<strong>Il</strong> <strong>Portico</strong>”. Missione finora assolta solo in parte per<br />
le resistenze che permangono in <strong>una</strong> società prevalentemente individualista, ma realizzata all’interno <strong>del</strong>l’associazione<br />
in modo pressoché ottimale.<br />
GRANDI E PICCOLI PROBLEMI<br />
Le discussioni sui temi difficili <strong>del</strong>la pace (il disarmo, la nonviolenza, l’obiezione all’esercito e alle spese militari, i<br />
danni umani ed ecologici di <strong>una</strong> società impazzita per il profitto, ecc.) si sviluppavano in modo accalorato ad ogni<br />
incontro settimanale e in breve tempo si allargarono a tutti quegli altri problemi che in parrocchia era difficile<br />
trattare e che la televisione e l’opinione pubblica preferivano evitare. Ricordiamo con commozione quando<br />
Silverio Capuzzo e Marika, al ritorno da un viaggio nell’Albania un anno prima che crollasse la dittatura, ci<br />
descrissero la situazione drammatica prevedendo lo sfascio che ben presto tutta l’Italia conobbe. Silverio era un<br />
obiettore di coscienza che si autoridusse il periodo di leva e che con la sua protesta, associata a quella di Sandro<br />
ed altri, portò, proprio grazie al suo processo, al riconoscimento <strong>del</strong>la pari dignità dei due servizi alla patria e, di<br />
conseguenza, alla parificazione anche <strong>del</strong> tempo <strong>del</strong> servizio civile a quello militare. L’amicizia di Silverio con la<br />
nostra associazione durò fino al giorno fatale in cui cadde durante un’escursione sul gruppo <strong>del</strong>le Pale di San<br />
Martino.<br />
Era il 3 agosto <strong>del</strong> 1994, circa un mese dopo la morte di Ennio, avvenuta il 1 luglio ad Agordo, mentre veniva<br />
accompagnato in vacanza nelle Dolomiti, le meravigliose montagne che anche lui amava.<br />
GEMELLAGGI VIRTUOSI E… AMOROSI<br />
Quelle serate servivano anche per affrontare le spicciole necessità <strong>del</strong> gruppo e <strong>del</strong>le persone che lo frequentavano.<br />
Cominciarono così i primi “gemellaggi di fraternità”. Era un espediente per non dimenticare gli amici in<br />
difficoltà e per assicurare loro un’attenzione particolare e non generica.<br />
Marilisa passava sempre a prendere Gianni, mentre Marino chiamava Mario e altrettanto facevano Orietta, Stefania,<br />
Gigia, Nicoletta, Vincenzo, Luisella, Daniela di Ballò e così via, in <strong>una</strong> catena di solidarietà che ormai legava<br />
affettivamente queste ed altre persone che, a volte, frequentavano solo per brevi periodi.<br />
Nascevano anche gli amori: diverse sono le coppie sbocciate (e che continuano a sbocciare) sotto “<strong>Il</strong> <strong>Portico</strong>” che,<br />
salvo le eccezioni spesso salutari, sono giunte al matrimonio: Marino e Alessandra, Pio e Milena, Alessandro e<br />
Antonella, Donatella e Matteo, Fulvio e Renata, Tiziana e Roberto, Giuliano e Tania, Stefano e Jlenia, Sandro e<br />
Gianna, Roberto e Flavia, Lucia e Franco, solo per ricordare le più “celebri”. Qualcuno ha favoleggiato su <strong>una</strong><br />
presunta, intensa attività sessuale degli obiettori, ma non vi sono dati certi né documenti reperibili, pertanto la<br />
verità rimane avvolta nel mistero. Una cosa, però, è stata scientificamente provata: la presenza di maschi ventenni<br />
è sempre stata correlata ad un aumento improvviso di giovani volontarie.<br />
Questa correlazione è un dato confermato anche dalla controprova degli ultimi anni con l’entrata in servizio <strong>del</strong>le<br />
ragazze e un incremento contrario!