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92<br />

POSTFAZIONE<br />

direttore <strong>del</strong> Centro di Documentazione Handicap di Bologna, anch’egli completamente<br />

bloccato dalla sua tetraplegia spastica, totalmente dipendente e perfettamente autonomo:<br />

<strong>una</strong> contraddizione di termini assolutamente inspiegabile per chi non lo ha ascoltato<br />

a “<strong>Il</strong> <strong>Portico</strong>” o non è stato a Bologna quella domenica di maggio 2004. Come si<br />

possa poi ascoltare <strong>una</strong> persona muta è anche questo un problema per chi non conosce<br />

Claudio, mentre forse è più facile intuire come pur non potendosi muovere giri l’Italia in<br />

continuazione. Questi misteri sono tutti spiegati nel <strong>libro</strong> che ha pubblicato con l’editrice<br />

Erikson dal titolo simpatico “Una vita imprudente”. Per i curiosi, lì è spiegato anche<br />

come <strong>una</strong> persona muta e paralizzata che muove ordinatamente solo gli occhi possa<br />

scrivere un <strong>libro</strong>!<br />

Le comunità. Ecco alcuni gruppi a cui ci siamo ispirati nella progettazione dei nostri<br />

interventi: il Gruppo Abele di Torino, la Comunità di Capodarco, di S. Egidio , il CEIS di<br />

Roma, ecc. e, vicino a noi, “<strong>Il</strong> Girasole” di Sarmeola di Rubano. La Caritas nazionale,<br />

allora guidata da don Giovanni Nervo e da Don Giuseppe Pasini, facilitava i contatti con<br />

queste realtà meravigliose sorte in Italia e promuoveva il volontariato nella società civile<br />

con Luciano Tavazza (<strong>del</strong>la FIVol, Federazione Italiana <strong>del</strong> Volontariato) ed il Movimento<br />

<strong>del</strong> Volontariato Italiano (MoVi), il cui presidente, Emanuele Alecci, è da sempre stato<br />

nostro prezioso consulente ed amico.<br />

Tra tutti questi contatti ve ne sono alcuni più significativi di altri.<br />

• Molti soggiorni primaverili sono stati organizzati in Toscana, grazie alla collaborazione<br />

di don Doriano Carraro, un sacerdote di Arino, oltremodo generoso, che ci ha trovato<br />

località stupende, austere e accoglienti a prezzi stracciati, consentendo a tanti “poveri”<br />

di far le vacanze in città come Siena, di alto valore turistico.<br />

• In <strong>una</strong> di queste escursioni abbiamo visitato anche Noma<strong>del</strong>fia, dove abita un altro<br />

nostro amico, Francesco Matterazzo, che ci ha fatto conoscere ed amare un’esperienza<br />

così forte e unica al mondo come la comunità in cui vive, vicino a Grosseto, fondata dal<br />

grande e umile don Zeno. In quelle case di agricoltori e studenti, sparse sulle dolci<br />

colline in gruppi di vicinato affiatati e dallo stile di vita basato sull’essenzialità, si respira<br />

un’aria d’altri tempi, eppure è tutto vero. Ci sono madri che accolgono anche figli non<br />

propri, famiglie senza televisione, ragazzi che lavorano allegramente nei campi, nella<br />

tipografia, nella palestra dove allestiscono spettacoli diversi e sviluppano tante altre iniziative<br />

per divulgare l’idea inebriante nascosta nel nome <strong>del</strong>la loro città, il luogo dove<br />

l’amore è la regola di tutti. Anche Cesco Stramasso, di Bojon, ci ha lasciato un segno<br />

in<strong>del</strong>ebile!<br />

• Altri soggiorni sono stati organizzati nelle Marche, a Fabriano e dintorni (San Cassiano)<br />

con il supporto di Giancarlo Sagramola e <strong>del</strong> gruppo affiatato di donne ed uomini con lui<br />

impegnati da sempre nel rispondere alle emergenze sociali e culturali <strong>del</strong> loro meraviglioso<br />

territorio. Franco, che lavora alla Merloni, ci ha spesso procurato gli elettrodomestici<br />

per la cucina <strong>del</strong>l’associazione e Michele, informatico, ci è prezioso consulente nel<br />

progetto “Forever”.<br />

• L’amicizia che ci lega alla “Comuneria” di Prunella e al “Centro Agape di Reggio Calabria”,<br />

dove Sandro svolse il suo servizio civile dal 1977 al 1978 è davvero speciale. Molti veneti<br />

si sono recati a Melito di Porto Salvo per visitare “Villa Falco”, la casa per disabili mentali<br />

oppure sulla Sila a svolgere volontariato nel campo-scuola con ragazzi Rom che Giovanni<br />

Schipani, neuropsichiatria, e Concetta Toscano, assistente sociale, organizzano ogni anno<br />

a fine luglio. Più numerosi sono coloro che hanno visitato la Comuneria di Prunella che<br />

ora è un centro privato d’avanguardia, denominato “Nadia Vadalà”, per la lungodegenza<br />

di persone con disabilità mentale grave, ma che nacque negli anni ‘70 come esperienza<br />

alternativa all’ospedale psichiatrico, secondo i mo<strong>del</strong>li <strong>del</strong>l’ergoterapia (lavoro dei campi)<br />

e sulla spinta <strong>del</strong>la de-istituzionalizzazione proposta da Basaglia. Salvo casi gravissimi, la<br />

maggior parte <strong>del</strong>le persone con disturbi <strong>del</strong>la personalità può oggi vivere tra la gente<br />

un’esistenza normale e soltanto chi non le conosce e non li frequenta può riproporre

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