Il Sogno Di Aprire Un Ristorante

Cheek to cheek
me, mi hai sempre detto che avevi altro da fare, che avevi
prima delle grane da risolvere, che eri in affanno, che non
eri dell’umore giusto, che non eri…”
“Va bene, fermati lì! Abbiamo altri fornitori nel repertorio,
o possiamo pensare ad altro?”
“Aspetta, ti racconto ancora questo che così ti faccio
schiattare d’invidia. Sono andato anche in Calabria, sulla
Sila, dove conosciuto Fernando, un produttore di salumi.
Ha fatto prima il cuoco e successivamente l’albergatore
per diversi anni. Poi, riprendendo l’attività di suo padre
Vincenzo, mastro salumaio, ebbe l’intuizione di produrre
e mandare in giro per il mondo la soppressata e la n’duia.
E tutti lo presero per scemo. ‘Chi vuoi che mangi questi
salumi fuori dalla Calabria?’ gli rinfacciarono tutti, compresi
i suoi familiari. Ma testardo continuò e più tardi lo
seguirono anche i figli. E ora, il loro prodotto lo trovi
anche in Giappone.
Io lo conobbi poco tempo prima che morisse, andando
a visitare il salumificio, ospite nel suo albergo. Mi fece
assaggiare un’altra sua grande intuizione: i salumi di maiale
selvatico. Quando gli dimostrai tutto il mio apprezzamento,
mi disse come per svelare un segreto: ‘I miei figli
si stanno accontentando di quello che abbiamo realizzato,
ma dobbiamo continuare ad andare avanti. Dobbiamo
distinguerci ancora di più. La nostra carta è il maiale nero
selvatico, che si alimenta a ghiande e castagne. Gli spagnoli,
con il suo prosciutto, sono diventati famosi nel
mondo facendoselo pagare a peso d’oro. Noi, invece, che
ogni tanto ci sentiamo più furbi degli altri, abbiamo pensato
che era più facile puntare su maiali di allevamento e
basta. Il maiale nero c’è sempre stato da queste parti, ma
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