Il Sogno Di Aprire Un Ristorante

Cheek to cheek
ni viziati, prossimi alla laurea in economia. Erano sufficientemente
affamati perché non potevano essere altrimenti
e folli perché non avevano nulla da perdere. Tutto
questo ingegno ci ha lasciato un patrimonio ricco di
gusto, tradizioni, identità e non ultimo una risorsa economica
che sta a noi valorizzare, partendo anche dalla buzzonaglia
di tonno. Così facendo, non possiamo cambiare
la vita a nessuno ma contribuire a migliorarla sì, non
pensi?”
“Sì, per questo è meglio che andiamo a lavorare, non
pensi?”
“Ho capito, sei incurabile! Allora, il ‘caprone’ è…”
I due finiscono con una risata e intanto arrivano a
superare la prima fase: quella di convincersi l’un l’altro e
capire dove vanno a parare. Anche se, strada facendo, la
pignoleria di Massimo emergerà continuamente, ponendo
paletti e palettini e Pippo, cercando di convincerlo e
tranquillizzarlo, consoliderà ulteriormente le sue idee. E’
un giochetto su cui hanno costruito il loro rapporto, che
serve a tutti e due.
“Avevi detto cominciamo dal menù, Pippo. Bene, stiamo
anche attenti alla veste grafica. Sai quanto penso sia
importante. Deve comunicare ancora prima di leggere
quali piatti ci sono.”
“Sono d’accordo, ma dobbiamo trovare un grafico che
sappia ascoltare le nostre intenzioni, non come ci è già
capitato, qualche fighetto che si sente un creativo, ma
solo per le cose che piacciono a lui o gli riescono meglio.
Il menù non deve comunicare chi l’ha fatto, il suo stile,
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