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tenzione, Welch ne viene fuori male tanto quanto McCarthy. Si presenta<br />

come un avvocato piuttosto brillante, sinistro, intelligente, che ha usato<br />

le tecniche di McCarthy per distruggere McCarthy... Non fraintendetemi.<br />

Volevo che McCarthy fosse fatto a pezzi, ma volevo anche che l’intero<br />

sistema si svelasse, e le uniche persone che lo capirono furono pochi<br />

marxisti.»<br />

Per la stessa ragione, Mr. Hoover and I non è solo un attacco all’Fbi di<br />

Hoover ma una dichiarazione di indipendenza da tutte le burocrazie governative<br />

e non. (De Antonio polemizza anche contro la Cia. In News<br />

From Afar (1989), un affascinante cortometraggio realizzato da Shu Lea<br />

Cheang poco prima della morte di de Antonio, propone sul serio – mentre<br />

discute i recenti avvenimenti in Europa orientale, in Unione Sovietica,<br />

e in America centrale – che Bush abolisca la Cia: «Non abbiamo bisogno<br />

della Cia più di quanto abbiamo bisogno di ali per volare».)<br />

Autodefinitosi anarchico, de Antonio credeva più di tutto nel valore<br />

della schiettezza – augurandosi che il suo pubblico non solo pensasse,<br />

ma pensasse da sé. È per questo che insistette a realizzare Point of Order<br />

senza narrazione – non c’era bisogno di spiegare che cosa stava succedendo<br />

e quale fosse il rapporto del film con quegli eventi – e per questo<br />

seguì lo stesso principio in In the Year of the Pig. Paradossalmente, Mr.<br />

Hoover and I potrebbe essere descritto da un certo punto di vista come<br />

un film consistente di poca narrazione – de Antonio che dice quello che<br />

pensa. Eppure il film è coraggioso e lucido abbastanza da dire molto di<br />

più di quello che de Antonio sta dicendo, e anche da fare più di quello<br />

che sta facendo. La sua costruzione dialettica e il trattamento di de Antonio<br />

del proprio discorso come “materiale” artistico piuttosto che come<br />

semplice dogma ci libera come spettatori, e ci costringe a impegnarci<br />

con il film come faremmo con un’altra persona in un dialogo; il soggetto<br />

non è solo Hoover e de Antonio, ma ciò che essi rappresentano in<br />

relazione a noi stessi.<br />

Questo è solo uno dei modi in cui Mr. Hoover and I può essere paragonato<br />

con profitto a Roger and Me (1989), un film che ottiene successo<br />

commerciale ma meno pensiero e meno riflessione. (Significativamente,<br />

de Antonio inizialmente prevedeva di chiamare il suo film Mr. Hoover<br />

and Me, fino a quando apprese il titolo che Michael Moore stava per dare<br />

al suo film, un film, per inciso, su cui era molto critico.) È un peccato<br />

che il film di de Antonio non sia stato scelto da uno degli Studios importanti,<br />

o che non abbia avuto recensioni su “Time” o “Newsweek” o su<br />

uno qualsiasi dei programmi tv, come è stato per il film di Moore, ed è<br />

un peccato che la maggior parte della gente in questo paese non ne sen-<br />

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