03.06.2013 Views

Scarica gratis - AgenziaX

Scarica gratis - AgenziaX

Scarica gratis - AgenziaX

SHOW MORE
SHOW LESS

You also want an ePaper? Increase the reach of your titles

YUMPU automatically turns print PDFs into web optimized ePapers that Google loves.

of the Pig era stata un’esperienza travolgente per me e quasi allo stesso<br />

modo lo erano stati gli altri suoi film collage (Point of Order, Rush to<br />

Judgement, Millhouse). (Tra l’altro avevo appena diretto un lungometraggio<br />

di finzione, Kreivi, 1971, e de Antonio ne diede un entusiastico,<br />

troppo gentile apprezzamento. Mi rendo conto ora di quanto sia stata<br />

importante la sua visita: non ho mai più lavorato con la finzione, ma ho<br />

realizzato molto – quantitativamente – all’interno della forma collage,<br />

cioè del film di compilazione, del film di montaggio. Ma c’è un altro lato<br />

della medaglia legato alla saggezza che proveniva da de Antonio: sapeva<br />

che questa forma impersonale, senza narratore e, ovviamente, senza alcun<br />

materiale “girato personalmente” era in realtà la forma filmica più<br />

personale di tutte – flessibile ed eloquente come nessuna finzione, e soprattutto<br />

molto personale, connessa alla forma pura tanto quanto una<br />

composizione musicale.)<br />

Come risultato, c’è un vasto materiale – decine di ore di nastro, centinaia<br />

di lunghe lettere – sull’opera di Emile de Antonio, su singoli film<br />

oltre che sulla sua filosofia del film collage. A New York passavamo<br />

sempre ore a discutere, e io ero sempre sopraffatto dalla profondità del<br />

suo sapere su tutti i momenti più traumatici della nazione, il periodo<br />

della guerra fredda e il suo crudele proseguimento ben oltre qualsiasi<br />

cosa sembrasse essere la fine ufficiale dei tempi difficili.<br />

Ho incontrato fugacemente alcuni americani che hanno ricevuto il<br />

compito di custodire gli archivi di de Antonio (diede tutte le sue carte,<br />

inviandole, quasi giornalmente, all’Università del Wisconsin), ma non<br />

c’era alcuna comunicazione (è la mia più chiara convinzione che nessuno<br />

meno degli universitari è interessato ai temi e alle persone, soprattutto<br />

gli artisti, che solo nominalmente stanno studiando, con notevoli risorse,<br />

producendo troppo spesso stranamente opache o perverse versioni<br />

di cose reali), così non davano alcuna importanza ai materiali che<br />

ho citato (in particolare i nastri).<br />

Un altro ritardo è interamente colpa mia. Avevamo deciso che avrei<br />

realizzato un’intervista filmata, e attorno a essa avrei montato un film.<br />

Le riprese (in 16mm) ebbero finalmente luogo il 28 febbraio 1989, lo<br />

stesso anno che portò la triste notizia della morte di De (in dicembre).<br />

Stavo per iniziare il montaggio quando la vedova prese una posizione<br />

sorprendente: De – cioè un maestro moderno del collage – non avrebbe<br />

mai permesso che venissero fatti degli estratti dai suoi lavori. E lo fece.<br />

Non toccai nemmeno il materiale e alla fine è anche svanito per molti<br />

anni fino a quando, improvvisamente, è riemerso in un laboratorio danese.<br />

Tornerò a esso un giorno.<br />

136

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!