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60s memories in New York, in New York Collection for Stockholm, Moderna<br />

Museet, 1973)<br />

Molto di quello in cui credo a proposito dell’arte e del cinema l’ho imparato<br />

in un’altra forma dagli altri: il bello è raramente arte, splendidi<br />

colori e grande tecnica non fanno grandi film. La vecchia, consumata<br />

pellicola che usavo in passato è divenuta qualcos’altro. Ho realizzato<br />

quello che speravo: il personale attraverso l’impersonale. Una nozione<br />

quasi dada. Ma allora sono tanto dada quanto sono marxista, suppongo.<br />

(“Film Quarterly”, 36.1, autunno 1982)<br />

Sono abbastanza fortunato a essere amico di John Cage e di Bob Rauschenberg.<br />

Entrambi hanno usato nelle loro opere elementi dei detriti<br />

culturali: Cage strani suoni, Rauschenberg strani oggetti presi dalla<br />

realtà. Ho scoperto che un film, per essere arte, non deve essere fatto<br />

di buone inquadrature, di inquadrature ben illuminate con Charlton<br />

Heston. (“Red Bass”, 8-12, 1983)<br />

Tutta la mia opera è come l’art brut. È selvaggia, brutale nel senso che<br />

non mi interessa molto fare grandi inquadrature perché Hollywood fa<br />

tutte quelle inquadrature e realizza film vuoti, film che non hanno significato.<br />

(Emile de Antonio in Buffalo, Center Working Papers, Buffalo,<br />

1988 e 2003)<br />

Autobiografia<br />

La mia vita è l’inversione del sogno americano, che è “ti spacchi il culo<br />

per fare un sacco di soldi e quando hai quarant’anni vai in pensione”.<br />

Ho scherzato con la mia vita. Ho passato tutto il mio tempo a fare tutte<br />

le cose che la gente che vuole andare in pensione spera di fare una volta<br />

in pensione, ma che non ha le energie per fare. Ho conosciuto molte<br />

donne, bevuto molto, giocato molto pesante. Questo è quello che facevo<br />

quando ero giovane. Quando ho raggiunto la mezza età ho iniziato a<br />

lavorare duramente, senza fermarmi. (“Artforum”, 11 marzo 1973)<br />

Faccio film politici fin dal 1961, quando Dan Talbot e io progettammo<br />

Point of Order. La mia vita politica attiva era iniziata molto prima – nei<br />

tardi anni trenta, quando ero uno studente a Harvard. La fine della seconda<br />

guerra mondiale fece completamente a pezzi il mio marxismo. La<br />

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