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Marxismo<br />

I vecchi marxisti dottrinari non hanno quasi mai prodotto un film, un libro<br />

o altro, perché si impantanavano negli slogan e gli slogan non sono<br />

la vita. La natura del marxismo autentico è di essere vivo, di mettere in<br />

questione il proprio passato, di non avere paura degli interrogativi e di<br />

non accettare tutto come oro colato. Se gli slogan sono rimasti è perché<br />

non sono stati posti gli interrogativi, e quindi non si è avuta arte o altro.<br />

(“Cahiers du Cinéma”, 214, luglio-agosto 1969)<br />

Alla fine l’importante è vivere quello in cui credi veramente, sperando<br />

innanzitutto di essere abbastanza fortunato da essere nel giusto. Sono<br />

sempre stato un marxista senza un partito. Ho conosciuto marxisti con<br />

undici automobili; marxisti il cui gusto nel campo del cinema, della<br />

poesia e della musica era tanto borghese quanto quello di Stalin o Reagan.<br />

Nancy e Ronald Reagan hanno lo stesso gusto squisito di Andropov.<br />

(“Red Bass”, 8-12, 1983)<br />

Ogni film che ho fatto ha qualcosa a che fare con il mio sentimento per<br />

il mondo in cui vivo da un certo punto di vista libertario-marxista. Sono<br />

un povero marxista, perché sono un marxista senza partito. (Emile de<br />

Antonio in Buffalo, Center Working Papers, Buffalo, 1988 e 2003)<br />

Metodo<br />

Comincio con una ricerca in profondità; si tratta di film intellettuali,<br />

non si può fare un film sul Vietnam senza avere letto le opere più importanti.<br />

Perciò, prima di occuparmi in qualche modo di cinema, ho passato<br />

tre o quattro mesi a leggermi delle storie francesi o inglesi sul Vietnam<br />

e a rileggere il “New York Times” e la stampa di sinistra, a raccogliere<br />

tutto ciò che trovavo nelle biblioteche. Poi sono stato invitato al<br />

festival di Lipsia, nella Germania dell’Est. Lì ho incontrato il capo della<br />

cineteca della Ddr e ho potuto consultare tutto il loro materiale [...] ho<br />

cominciato a raccogliere una grande quantità di materiale. A questo<br />

punto sono limitato da ciò che esiste. Poi ho fatto un elenco delle persone<br />

che volevo filmare e intervistare. Ovviamente, mi ero fatto un’idea di<br />

cosa volevo chiedere in ciascun caso, ma [...] in interviste come quelle<br />

non si può controllare lo svolgimento, il che è un bene, indubbiamente,<br />

perché è insito nella natura dell’intervista. Arrivato a questo punto non<br />

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