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delineare il contesto, <strong>la</strong> struttura del sodalizio, capi e gregari. Ma <strong>la</strong> <strong>tesi</strong><br />

accusatoria dell’esistenza di un’unica organizzazione criminale, nel<strong>la</strong> quale<br />

confluivano tutti i mafiosi del<strong>la</strong> Conca d’Oro “oltre a non ricevere conferma in<br />

sede giudiziaria per mancanza di prove, fu anche rifiutata in sede di dibattito<br />

teorico generale”( 12 ). Il processo per associazione a delinquere che si celebrò nel<br />

1901 si concluse con molte assoluzioni e poche condanne: “In assenza di un<br />

pentito disposto a testimoniare in giudizio - sostiene lo storico Salvatore Lupo - <strong>la</strong><br />

realtà associativa del<strong>la</strong> mafia rimane impossibile da dimostrare”.( 13 )<br />

Nel primo ventennio del Novecento, ci fu un consolidamento dei circuiti<br />

criminali in Sicilia. “Gli inizi del secolo vedono così i reticoli mafiosi consolidarsi<br />

e ammodernarsi secondo un processo che non è certo indolore, realizzato di solito<br />

con aspre lotte e l’eliminazione di chi, legato a vecchi equilibri, si opponeva ai<br />

rapidi mutamenti introdotti da figure emergenti”.( 14 )<br />

Mafie “nuove” si alternano alle “vecchie” in un processo continuo di<br />

rinnovamento.<br />

Durante l’età giolittiana <strong>la</strong> mafia godeva di «un’informale legittimazione»,<br />

per effetto del<strong>la</strong> politica perseguita da uno Stato nazionale sensibile alle richieste<br />

dei notabili locali( 15 ). Le cosche mafìose erano in grado di control<strong>la</strong>re i voti<br />

elettorali e di riversarli sui candidati “amici degli amici”, ottenendo in cambio<br />

massima libertà sia negli affari che nelle attività delittuose.<br />

Contro <strong>la</strong> mafia - che si era rafforzata durante <strong>la</strong> Prima guerra Mondiale( 16 ) -<br />

nel 1925 Benito Mussolini dichiarò guerra totale, incaricando il prefetto di<br />

Palermo, Cesare Mori, e il procuratore generale del re presso il Tribunale di<br />

Palermo, Luigi Giampietro. Nel<strong>la</strong> storia del<strong>la</strong> mafia l’opera del prefetto Mori<br />

12 Renda: Storia del<strong>la</strong> Mafia. Come. dove, quando, Sigma Edizioni, Palermo, 1997, pag. 184.<br />

13 S. Lupo: Storia del<strong>la</strong> Mafia dalle origini ai nostri giorni, Donzelli, Roma 1996, pag. 117.<br />

14 P. Pezzino: Una certa reciprocità di favori. Mafia e modernizzazione violenta nel<strong>la</strong> Sicilia<br />

postunitaria, Franco Angeli, Mi<strong>la</strong>no, 1990, pag. 174.<br />

15 G. C. Marino: Storia del<strong>la</strong> Mafia, Newton&Compton editori, Roma, 2000, pag. 94.<br />

16 Per <strong>la</strong> mafia <strong>la</strong> guerra era stata un buon affare per l’apertura di nuove possibilità di lucro. Finita<br />

<strong>la</strong> guerra, <strong>la</strong> mafia si ritrovò un maggiore potere economico e più capacità di controllo sul<br />

territorio.<br />

11

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