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all’arresto, ma al momento del processo non si presentò: espatriò - probabilmente<br />

con l’aiuto del<strong>la</strong> questura - proprio nel momento in cui avrebbe dovuto<br />

testimoniare.<br />

Anche nel processo per l’omicidio di Emanuele Notarbartolo, appartenente<br />

ad una delle più importanti famiglie aristocratiche siciliane, esponente del<strong>la</strong><br />

Destra Storica, già sindaco di Palermo, nonché direttore del Banco di Sicilia,<br />

assassinato il 1° febbraio 1893, informatori, de<strong>la</strong>tori, testimoni e voce pubblica,<br />

furono i principali protagonisti durante <strong>la</strong> celebrazione del processo. Il delitto<br />

Notarbartolo viene, però, considerato come il primo “delitto eccellente”<br />

consumato dal<strong>la</strong> mafia, dove però, per <strong>la</strong> prima volta, fa <strong>la</strong> sua comparsa <strong>la</strong> mano<br />

politica. Individuati gli esecutori materiali dell’omicidio, indizi di colpevolezza<br />

portarono a considerare l’onorevole Raffaele Palizzolo come possibile mandante,<br />

suscitando un grande c<strong>la</strong>more nell’opinione pubblica nazionale. L’emergenza<br />

“mafia” si impose, per <strong>la</strong> prima volta, in Italia.<br />

Nel corso dei processi celebrati a Mi<strong>la</strong>no, Bologna e Firenze sfi<strong>la</strong>rono<br />

centinaia di testimoni provenienti dal<strong>la</strong> Sicilia “vestiti in strane fogge, che si<br />

esprimono in un idioma reso comprensibile solo da interpreti nominati dai<br />

magistrati”.( 6 )<br />

Ma rispetto ai processi contro gli Stuppagghiari e gli Amoroso, il processo<br />

Notarbartolo segnò “un enorme progresso per <strong>la</strong> concatenazione logica dei fatti,<br />

per <strong>la</strong> scomparsa delle più evidenti aporie nel<strong>la</strong> costruzione dell’accusa in casi di<br />

mafia”( 7 ). In questo processo, come in quello contro gli Amoroso, al<strong>la</strong> domanda<br />

rivolta dai giudici a testimoni e imputati: «Che cos’è <strong>la</strong> mafia?», <strong>la</strong> risposta era<br />

spesso del seguente tenore: «Non so che significa». Molti, ovviamente,<br />

sostenevano di non sapere cosa <strong>la</strong> paro<strong>la</strong> mafia volesse indicare.<br />

Il 31 luglio 1902, <strong>la</strong> Corte di Assise di Bologna condannò a trent’anni di<br />

reclusione Palizzolo e Giuseppe Fontana, esponente del<strong>la</strong> cosca di Vil<strong>la</strong>bate,<br />

indicato come presunto esecutore dell’omicidio Notarbartolo. Ma <strong>la</strong> Cassazione<br />

6 S. Lupo: Storia del<strong>la</strong> Mafia dalle origini ai nostri giorni, Donzelli, Roma 1996, pag. 104.<br />

7 S. Lupo: Storia del<strong>la</strong> Mafia dalle origini ai nostri giorni, Donzelli, Roma 1996, pag. 139.<br />

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