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provincia di Palermo, Antonino Giuffrè, boss di Caccamo, vicinissimo a Bernardo<br />

Provenzano.<br />

Egli inizierà a col<strong>la</strong>borare in gran segreto con il procuratore Grasso dopo<br />

circa due mesi, il 19 giugno 2002, ma <strong>la</strong> notizia sarà resa pubblica nel settembre<br />

2002.<br />

Le sue dichiarazioni - che inizialmente portarono all’emissione di ventinove<br />

mandati di cattura - avranno sviluppi sui profili più recenti del<strong>la</strong> mafia<br />

“invisibile”, sulle nuove complicità e sui suoi legami con il mondo degli affari e<br />

del<strong>la</strong> politica.<br />

Infatti da lì a poco <strong>la</strong> Procura di Palermo inizierà una serie di indagini che<br />

sveleranno intrecci e collusioni inimaginabili arrivando ad arrestare imprenditori,<br />

politici di spicco, uomini delle forze dell’ordine fino al numero uno di Cosa<br />

Nostra: il super-<strong>la</strong>titante Bernardo Provenzano.<br />

I “racconti” di Giuffrè riveleranno nomi come Giuseppe Aiello, noto<br />

ingegnere soprannominato il “Re Mida di Bagheria”; che con le sue cliniche di<br />

diagnostica ha eretto un vero e proprio impero nelle truffe al<strong>la</strong> sanità siciliana.<br />

Egli è vicino all’area “provenzana”, considerato addirittura uno dei<br />

prestanome di Provenzano per il business appunto del<strong>la</strong> Sanità. Ma Aiello gode<br />

del<strong>la</strong> protezione di due “irreprensibili” uomini delle forze dell’ordine: Giuseppe<br />

Ciuro, sottufficiale del<strong>la</strong> Guardia di Finanza, appartenete al<strong>la</strong> D.I.A., nonché<br />

stretto col<strong>la</strong>boratore del P.M. del<strong>la</strong> Direzione distrettuale antimafia Antonio<br />

Ingroia, e Giorgio Riolo, maresciallo dei Carabinieri, per anni punta di diamante<br />

dei ROS, esperto in intercettazioni telefoniche e posizionamento di microspie.<br />

Saranno proprio loro due che informeranno passo passo Aiello sullo<br />

sviluppo delle indagini a suo carico, non sapendo a loro volta di essere oggetto di<br />

indagini da parte dei loro colleghi.<br />

Il 5 novembre del 2003 saranno tutti e tre arrestati ed in seguito condannati a<br />

vario titolo dal concorso in associazione mafiosa a truffa aggravata.<br />

C’è anche Antonio Borzacchelli come altro confidente dell’ingegnere; egli<br />

era un ex maresciallo dei Carabinieri ed ex par<strong>la</strong>mentare regionale dell’UDC, che<br />

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