allegato 1 - schede di analisi degli sbocchi di mercato delle - Inea
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Allegato I – Sbocchi <strong>di</strong> <strong>mercato</strong><br />
CARNI ALTERNATIVE DELLE MARCHE<br />
La Regione Marche presenta elementi <strong>di</strong> notevole potenzialità per lo sviluppo e la <strong>di</strong>ffusione <strong>di</strong><br />
allevamenti <strong>di</strong> carni alternative. L’orografia del territorio marchigiano, ricco <strong>di</strong> aree collinari e<br />
montane nelle quali ai boschi si alternano terreni incolti, i fenomeni urbani che hanno visto<br />
concentrarsi gli inse<strong>di</strong>amenti produttivi e abitativi con fasce <strong>di</strong> <strong>di</strong>spersione relativa lungo le pianure<br />
che congiungono le città e l’abbandono <strong>di</strong> ampie aree collinari accompagnato dall’esigenza <strong>degli</strong><br />
impren<strong>di</strong>tori agricoli a <strong>di</strong>fferenziare le proprie produzioni agricolo-zootecniche, hanno creato le<br />
premesse per il <strong>di</strong>ffondersi <strong>degli</strong> allevamenti <strong>di</strong> carne alternativa.<br />
Selvaggina da carne e da ripopolamento, Piccione, Coniglio e ultimamente anche lo Struzzo sono le<br />
specie allevate da numerosi allevatori della regione Marche.<br />
Un nicchia <strong>di</strong> <strong>mercato</strong> che nel suo complesso non può considerarsi più tale se si considera che<br />
rappresenta l’11 % <strong>delle</strong> carni commercializzate nel territorio come si può evincere dalla tabella<br />
seguente:<br />
SPECIE<br />
Piano <strong>di</strong> Sviluppo Rurale della Regione Marche<br />
PLV Regionale<br />
278<br />
Peso %<br />
CARNI ALTERNATIVE L. 20.854.750.000 11<br />
BOVINI E BUFALINI L. 33.600.000.000 18<br />
SUINI L. 71.750.000.000 40<br />
OVINI E CAPRINI L. 11.200.000.000 6<br />
EQUINI L. 1.530.000.000 1<br />
AVICOLI L. 44.000.000.000 24<br />
Per quanto concerne l’allevamento <strong>di</strong> animali da destinare al consumo umano, si deve sottolineare<br />
come questo sia relativamente ridotto e prevalentemente alimentato dall’importazione che fa una<br />
spietata concorrenza alla produzione interna per i prezzi assai bassi trattandosi <strong>di</strong> animali<br />
provenienti da Paesi ad elevata densità <strong>di</strong> allevamenti alternativi sui quali incidono costi assai<br />
modesti. In genere si tratta <strong>di</strong> un prodotto che spesso lascia a desiderare dal punto <strong>di</strong> vista<br />
qualitativo. Pertanto, pur essendoci nicchie <strong>di</strong> <strong>mercato</strong>, questo rappresenta il vero punto debole<br />
<strong>degli</strong> allevamenti in<strong>di</strong>rizzati verso la produzione <strong>di</strong> carne.<br />
C’è da sottolineare, peraltro, che per alcune specie, quali ad esempio quelle del coniglio e del<br />
piccione, il problema del <strong>mercato</strong> è da riferirsi piuttosto al prezzo <strong>di</strong> <strong>mercato</strong> <strong>degli</strong> animali vivi che<br />
non permette grossi guadagni ad allevamenti <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni me<strong>di</strong>o piccole come quelli presenti<br />
40<br />
35<br />
30<br />
25<br />
20<br />
15<br />
10<br />
5<br />
0<br />
CARNI<br />
ALTERNATIVE<br />
BOVINI E<br />
BUFALINI<br />
SUINI OVINI E CAPRINI EQUINI AVICOLI