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allegato 1 - schede di analisi degli sbocchi di mercato delle - Inea

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Allegato I – Sbocchi <strong>di</strong> <strong>mercato</strong><br />

La produzione: scenario regionale<br />

La produzione attuale <strong>di</strong> piccoli frutti nelle Marche è <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficile quantificazione ma, in ogni caso, <strong>di</strong><br />

modestissime <strong>di</strong>mensioni: si stima infatti che sia coltivata su una superficie complessiva <strong>di</strong> circa 10<br />

ettari. Da uno stu<strong>di</strong>o finanziato ai sensi del DOCUP ob.5b 28 le aree appenniniche marchigiane<br />

risultano comunque fortemente vocate per questa tipologia <strong>di</strong> coltura.<br />

La domanda<br />

Una parte della produzione <strong>di</strong> piccoli frutti (circa il 50%) viene consumata fresco, mentre la restante<br />

parte viene destinata alla surgelazione o ad altre forme <strong>di</strong> conservazione e impiegata in <strong>di</strong>versi<br />

settori alimentari (bevande, liquori e <strong>di</strong>stillati, industria dolciaria), nell’industria farmaceutica e in<br />

cosmetica. Per quanto riguarda i meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> trasformazione i piccoli frutti si adattano ad essere<br />

essiccati, liofilizzati nonché impiegati per la preparazione <strong>di</strong> succhi semilavorati e puree da cui si<br />

ottengono succhi, nettari, sciroppi, yogurt, gelati, liquori, prodotti per la pasticceria ecc. Una<br />

problematica tipica dei piccoli frutti riguarda la fase <strong>di</strong> raccolta: nel caso dei lamponi, in particolare,<br />

la scalarità della maturazione obbliga ad eseguire la raccolta in più riprese ad intervalli piuttosto<br />

brevi (2-3 giorni); la vita me<strong>di</strong>a dei lamponi dura circa 2 o 3 giorni ed è quin<strong>di</strong> necessario<br />

raccogliere i frutti maturi ma ancora compatti per evitare un rapido deterioramento.<br />

Il limite maggiore al consumo fresco dei piccoli frutti è la loro conservabilità <strong>di</strong> pochi giorni: il<br />

prodotto va posto, subito dopo la raccolta, in celle <strong>di</strong> prerefigerazione, altrimenti i frutti, purché al<br />

giusto grado <strong>di</strong> maturazione, sani, integri e <strong>di</strong> pezzatura omogenea, possono essere congelati. Ciò<br />

che appare come limite, ossia l’elevata stagionalità e la bassa conservabilità del prodotto fresco, può<br />

essere al contrario considerato un’opportunità per la commercializzazione <strong>delle</strong> produzioni locali<br />

sfruttando in particolare la possibilità <strong>di</strong> avviare al <strong>mercato</strong> produzioni fresche in controstagione,<br />

spuntando prezzi assai più elevati <strong>di</strong> quelli me<strong>di</strong>.<br />

Il consumo pro-capite <strong>di</strong> prodotto fresco nel 1991 era piuttosto basso, 80 g/persona, a causa tanto<br />

della scarsa conoscenza del prodotto da parte del consumatore, che della mancanza <strong>di</strong> un prodotto<br />

omogeneo in termini qualitativi e dei prezzi elevati. I piccoli frutti hanno tutti i requisiti necessari<br />

per un’ulteriore sviluppo <strong>di</strong> <strong>mercato</strong>: le caratteristiche <strong>di</strong> salubrità, naturalità e alta qualità nutritiva<br />

proprie <strong>di</strong> questi prodotti rispondono alle esigenze del consumatore moderno. L’offerta <strong>di</strong> questi<br />

prodotti, all’interno <strong>di</strong> un più ampio paniere <strong>di</strong> prodotti tipici e/o biologici, ad es. presso un’azienda<br />

agrituristica o punti ven<strong>di</strong>ta aziendali, rientra nella strategia <strong>di</strong> promozione complessiva del<br />

territorio attraverso la proposta <strong>di</strong> un insieme <strong>di</strong> beni/servizi sempre più aderente alla domanda del<br />

turismo verde.<br />

Coerenza tra situazione <strong>di</strong> <strong>mercato</strong> e scelte effettuate all’interno del PSR<br />

I piccoli frutti costituiscono una coltura alternativa ad alto valore aggiunto, compatibile con i<br />

programmi <strong>di</strong> lotta integrata per il modesto contenuto tecnologico <strong>degli</strong> impianti e l’uso ridottissimo<br />

<strong>di</strong> trattamenti antiparassitari 29 . Sono inoltre in<strong>di</strong>cati come coltura per le aree marginali e montane,<br />

caratterizzate da terreni declivi dove altre produzioni sono <strong>di</strong> <strong>di</strong>fficile attuazione. Così come le<br />

piante officinali, rappresentano quin<strong>di</strong> produzioni <strong>di</strong> nicchia particolarmente idonee ad essere<br />

28 “Stu<strong>di</strong>o sulle potenzialità <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong> iniziative integrate <strong>di</strong> produzione, trasformazione e commercializzazione <strong>di</strong> piante officinali e piccoli frutti<br />

nelle aree obiettivo 5b della provincia <strong>di</strong> Ancona”, a cura <strong>di</strong> Dipartimento <strong>di</strong> Biotecnologie Agrarie e Ambientali, Università <strong>degli</strong> Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Ancona,<br />

Ottobre 1998.<br />

29 “Introduzione e valutazione agronomica <strong>di</strong> varietà <strong>di</strong> lampone e rovo per la coltivazione dei piccoli frutti nell’ambiente marchigiano”, Tesi <strong>di</strong><br />

laurea, Dipartimento <strong>di</strong> Biotecnologie Agrarie ed Ambientali, Università <strong>degli</strong> stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Ancona, A.A. 1998-1999.<br />

Piano <strong>di</strong> Sviluppo Rurale della Regione Marche<br />

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