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allegato 1 - schede di analisi degli sbocchi di mercato delle - Inea

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Allegato I – Sbocchi <strong>di</strong> <strong>mercato</strong><br />

Sbocchi <strong>di</strong> <strong>mercato</strong><br />

Per il <strong>mercato</strong> della lenticchia bisogna <strong>di</strong>stinguere tra quella con marchio IGP “Lenticchia <strong>di</strong><br />

Castelluccio” e il resto. I prezzi della Lenticchia con marchio IGP si attestano sulle 9.200 £<br />

all’ingrosso e le 16.000/17.000 al dettaglio, mentre per la rimanente produzione i prezzi sono<br />

notevolmente più bassi: 3.000 £ all’ingrosso e 8.000/9.000 al dettaglio. Si tratta <strong>di</strong> un <strong>di</strong>fferenziale<br />

<strong>di</strong> prezzo giustificato dalle caratteristiche organolettiche <strong>di</strong> tale produzione.<br />

Come per tutti gli altri semi alimentari, ed in particolare per i legumi, anche per la lenticchia si<br />

assiste ad un buon posizionamento sul <strong>mercato</strong>. Si tratta infatti <strong>di</strong> un prodotto che ben risponde alle<br />

richieste dei consumatori sempre più attenti alla qualità e alla natura dei cibi che si consumano, e<br />

tesi ad una riscoperta dei sapori della <strong>di</strong>eta me<strong>di</strong>terranea in cui i legumi occupano una posizione <strong>di</strong><br />

primo piano.<br />

Le quantità prodotte risultano insufficienti a coprire la domanda in rapida espansione. Attualmente<br />

per coprire la domanda interna alla Regione è necessario ricorrere all’importazione dall’estero. I<br />

prodotti importati non offrono una garanzia <strong>di</strong> qualità soprattutto riguardo alle tecniche produttive<br />

adottate, né da un punto <strong>di</strong> vista della salubrità dei prodotti. Ciò lascia ipotizzare anche per i<br />

prossimi anni un’ulteriore espansione della richiesta <strong>di</strong> prodotto locale e quin<strong>di</strong> è possibile<br />

prevedere un incremento <strong>delle</strong> superfici investite a lenticchia, soprattutto destinate alla coltivazione<br />

<strong>di</strong> un prodotto biologico e coltivato in zone particolarmente vocate. Complessivamente tale<br />

incremento può attestarsi sull’or<strong>di</strong>ne <strong>di</strong> 50 ha <strong>di</strong> superficie in cinque anni.<br />

CECI<br />

Caratteristiche generali<br />

Si tratta <strong>di</strong> una leguminosa da granella simile alla cicerchia, ma meno rustica. Si tratta <strong>di</strong> un legume<br />

a maturazione piuttosto tarda. La varietà coltivata nelle Marche è caratterizzata da un seme <strong>di</strong><br />

ridotte <strong>di</strong>mensioni e poco rugoso, facilmente identificabile rispetto al prodotto estero.<br />

Capacità produttiva della Regione<br />

Non vi sono zone specializzate per la produzione <strong>di</strong> ceci. Rispetto alle richieste <strong>di</strong> <strong>mercato</strong> la<br />

produzione marchigiana è decisamente insufficiente. La coltivazione <strong>di</strong> ceci occupa infatti una<br />

superficie piuttosto limitata, che si aggira sui 45-50 ha <strong>di</strong> cui 15-18 ha in produzione biologica. La<br />

quantità prodotta nella Regione risulta pari a circa 450 q.li, 170 dei quali <strong>di</strong> prodotto biologico.<br />

Sbocchi <strong>di</strong> <strong>mercato</strong><br />

Nell’ottica generale dei consumatori che prestano sempre più attenzione alla qualità e alla natura dei<br />

cibi che si consumano, si sta assistendo ad un aumento dei consumi <strong>di</strong> tale prodotto, che lascia<br />

ipotizzare anche per i prossimi anni un’ulteriore espansione <strong>delle</strong> quantità richieste.<br />

Attualmente le quantità prodotte nella Regione sono utilizzate principalmente ad uso personale<br />

<strong>delle</strong> aziende agricole produttrici, mentre per coprire la domanda interna è necessario ricorrere<br />

all’importazione del prodotto. Il ricorso all’importazione è pari all’85% per il prodotto tra<strong>di</strong>zionale,<br />

mentre scende ad un 20% per il prodotto biologico. In considerazione <strong>delle</strong> scarse garanzie che<br />

offrono i prodotti importati, sia riguardo alla qualità, anche del processo produttivo, che in merito<br />

alla salubrità, anche per i ceci è possibile ipotizzare un incremento <strong>delle</strong> superfici, pari ad almeno<br />

20 ha, privilegiando i meto<strong>di</strong> <strong>di</strong> coltivazione biologica, favorendo anche la conversione da<br />

produzione tra<strong>di</strong>zionale a biologica.<br />

Piano <strong>di</strong> Sviluppo Rurale della Regione Marche<br />

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