allegato 1 - schede di analisi degli sbocchi di mercato delle - Inea
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Allegato I – Sbocchi <strong>di</strong> <strong>mercato</strong><br />
dei prezzi piuttosto remunerativi (10.000 – 12.000 lire al Kg). I prezzi all’ingrosso (prodotto<br />
confezionato in sacchi da 25-30 kg) si aggirano invece sulle 3.500 £.<br />
Le quantità prodotte risultano insufficienti a coprire la domanda in rapida espansione. Attualmente<br />
per coprire la domanda interna alla Regione è necessario ricorrere all’importazione. Almeno il 70%<br />
dei consumi attuali derivano da prodotti importati, soprattutto dal Nord-Africa e dal Messico, il cui<br />
livello qualitativo spesso non è all’altezza <strong>delle</strong> esigenze <strong>di</strong> lavorazione e <strong>di</strong> consumo, e che non<br />
offrono abbastanza garanzie in termini <strong>di</strong> salubrità.<br />
Per le potenzialità del <strong>mercato</strong>, e in considerazione dei limiti dei prodotti importati, si ipotizza che<br />
per la sola zona <strong>di</strong> Serra de’ Conti sia possibile raggiungere 20 ha coltivati e 240 q.li ottenuti nel<br />
giro <strong>di</strong> un quinquennio. Incrementi <strong>di</strong> superficie sono ipotizzabili anche nelle altre zone <strong>di</strong><br />
produzione, soprattutto per un prodotto <strong>di</strong> tipo biologico e prodotto in zone particolarmente vocate e<br />
tipiche. Complessivamente si può stimare che, nei prossimi 5 anni, la superficie investita a cicerchia<br />
possa aumentare nella Regione <strong>di</strong> circa 100 ha. Funzionale a tale incremento è il miglioramento <strong>di</strong><br />
una catena <strong>di</strong> commercializzazione valida, marchi <strong>di</strong> qualità per i prodotti, marchi <strong>di</strong> origine e<br />
consorzi <strong>di</strong> tutela della produzione. In questo modo il consumatore avrà una maggiore garanzia <strong>di</strong><br />
qualità e <strong>di</strong> tipicità dei prodotti che si accinge ad acquistare.<br />
Ciò può inoltre rappresentare una ricaduta positiva in termini economici, turistici e d’immagine per<br />
l’intero territorio interessato dall’affermazione <strong>di</strong> tale prodotto tipico.<br />
LENTICCHIA<br />
Caratteristiche generali<br />
Si tratta <strong>di</strong> una leguminosa a granella simile alla cicerchia, ma <strong>di</strong> <strong>di</strong>mensioni più ridotte. Si adatta a<br />
coltivazioni <strong>di</strong> alta quota, a terreni poveri, ma non particolarmente ricchi <strong>di</strong> calcare. Sopporta la<br />
siccità ed ha un ciclo <strong>di</strong> coltivazione piuttosto breve: si semina a fine marzo-aprile e si raccoglie<br />
dagli inizi <strong>di</strong> luglio alla fine <strong>di</strong> agosto a seconda della quota altimetrica e <strong>delle</strong> zone in cui viene<br />
coltivata.<br />
Caratteristica della lenticchia è la modalità della sua raccolta, che nella fascia montana avviene in<br />
due fasi: dapprima si falcia e si lascia asciugare sul campo in andane, poi si procede alla raccolta o<br />
con una mietitrebbia, o con una trebbia a fermo, dopo aver proceduto ad accumularla in un<br />
determinato luogo.<br />
Da un punto <strong>di</strong> vista organolettico la lenticchia presenta un elevato contenuto <strong>di</strong> ferro e <strong>di</strong> proteine.<br />
La “lenticchia <strong>di</strong> Castelluccio”, venduta con il marchio IGP, presenta inoltre <strong>delle</strong> caratteristiche<br />
peculiari: può essere cotta senza un preventivo ammollo della stessa, i semi sono molto piccoli e <strong>di</strong><br />
colore variegato, non necessita <strong>di</strong> antiparassitari, in quanto la maggior parte dei parassiti <strong>di</strong> tale<br />
coltura non resistono al clima tipico della zona <strong>di</strong> produzione (forti escursioni termiche tra il giorno<br />
e la notte).<br />
Capacità produttiva della Regione<br />
La coltivazione <strong>di</strong> lenticchie sul territorio marchigiano si concentra per lo più nell’entroterra<br />
maceratese a confine tra la provincia <strong>di</strong> Ascoli Piceno e l’Umbria nella zona dei Monti Sibillini<br />
(Castel Sant’Angelo sul Nera – Castelluccio) con una superficie <strong>di</strong> circa 75 ha nell’ultimo raccolto,<br />
35 ha dei quali come produzione IGP, venduta come “Lenticchia <strong>di</strong> Castelluccio”, e nella zona <strong>di</strong><br />
Serravalle del Chienti (piane <strong>di</strong> Colfiorito), con una superficie <strong>di</strong> circa 50 ha. Presenza <strong>di</strong><br />
coltivazione <strong>di</strong> lenticchie si registra anche nella provincia <strong>di</strong> PU, nella zona vicino ad Urbino, con<br />
una superficie <strong>di</strong> circa 30 ha, e nella provincia <strong>di</strong> AN, in cui nella zona del Parco del Conero vi sono<br />
4 ha sperimentali <strong>di</strong> tale prodotto.<br />
La superficie complessivamente occupata da questa coltura nell’annata agraria 1998/99 si attesta sui<br />
159 ha, con una produzione <strong>di</strong> quasi 1300 q.li.. Circa 70 ha sono coltivati con meto<strong>di</strong> biologici,<br />
anche se non tutta la produzione ottenuta da essi riesce ad essere commercializzata come biologica.<br />
Piano <strong>di</strong> Sviluppo Rurale della Regione Marche<br />
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