12.06.2013 Views

allegato 1 - schede di analisi degli sbocchi di mercato delle - Inea

allegato 1 - schede di analisi degli sbocchi di mercato delle - Inea

allegato 1 - schede di analisi degli sbocchi di mercato delle - Inea

SHOW MORE
SHOW LESS

Create successful ePaper yourself

Turn your PDF publications into a flip-book with our unique Google optimized e-Paper software.

Allegato I – Sbocchi <strong>di</strong> <strong>mercato</strong><br />

PIANTE OFFICINALI, PICCOLI FRUTTI E FRUTTI MINORI<br />

Premessa<br />

Prima <strong>di</strong> affrontare l’<strong>analisi</strong> <strong>degli</strong> <strong>sbocchi</strong> commerciali <strong>delle</strong> piante officinali, dei frutti minori e dei<br />

piccoli frutti si ritiene necessario sottolineare la sostanziale mancanza <strong>di</strong> dati statistici <strong>di</strong> base<br />

relativi tanto alla produzione che alla commercializzazione <strong>di</strong> questi prodotti che ha determinato<br />

una notevole <strong>di</strong>fficoltà nel reperire fonti atten<strong>di</strong>bili. Si è fatto pertanto ricorso a stu<strong>di</strong> effettuati da<br />

organismi <strong>di</strong> ricerca, università, organizzazioni rappresentative del settore agricolo, articoli<br />

comparsi su riviste specializzate ecc. <strong>di</strong> volta in volta citati.<br />

In ogni caso per le loro caratteristiche intrinseche queste colture <strong>di</strong>fficilmente potranno costituire<br />

un’alternativa alle coltivazioni tra<strong>di</strong>zionali, ma piuttosto possono rivestire l’importante ruolo <strong>di</strong><br />

colture integrative, soprattutto nelle zone marginali. La consistenza <strong>degli</strong> impianti effettuati e il<br />

relativo impatto sul <strong>mercato</strong>, pertanto, saranno necessariamente <strong>di</strong> limitata entità: si stima<br />

approssimativamente il raggiungimento <strong>di</strong> una superficie massima <strong>di</strong> 100 ettari per tutte le colture<br />

<strong>di</strong> seguito analizzate.Piante Officinali<br />

Le piante officinali comprendono le piante <strong>di</strong> prevalente interesse farmaceutico (ad es. Passiflora,<br />

Borragine, Iperico), le piante <strong>di</strong> interesse erboristico e cosmetico (ad es. Camomilla, Ortica,<br />

Melissa, Menta, Lavanda), e le piante <strong>di</strong> interesse alimentare (ad es. Origano, Basilico, Rosmarino,<br />

Bergamotto), ma occorre tener presente che molte <strong>di</strong> queste piante vengono impiegate per<br />

molteplici usi. La coltivazione <strong>di</strong> piante officinali può apportare benefici <strong>di</strong>retti e in<strong>di</strong>retti al<br />

miglioramento dell’ambiente: la coltivazione fuori rotazione <strong>di</strong> piante poliennali (elicriso, issopo,<br />

lavanda, liquirizia, maggiorana, melissa, salvia, ecc.) può ad esempio determinare una riduzione<br />

dell’uso <strong>di</strong> sostanza inquinanti , favorire il miglioramento <strong>delle</strong> con<strong>di</strong>zioni sanitarie dei terreni e il<br />

rispetto <strong>di</strong> con<strong>di</strong>zioni ambientali idonee per gli impollinatori e gli insetti antagonisti. Nelle aree<br />

montane alcune piante officinali poliennali, rustiche e con apparati ra<strong>di</strong>cali profon<strong>di</strong>, possono<br />

favorire la conservazione dei suoli esposti a fenomeni <strong>di</strong> erosione e <strong>di</strong>ssesto idrogeologico.<br />

La produzione: scenario nazionale<br />

Storicamente in Italia il settore <strong>delle</strong> piante officinali ha rivestito un ruolo non trascurabile: nel<br />

periodo 1993-38 venivano prodotte oltre 230 specie vegetali, la produzione copriva il fabbisogno<br />

interno e <strong>di</strong>verse specie venivano esportate per quantitativi notevoli (tra i 19.000 e i 28.000<br />

quintali). Tra i motivi che hanno portato alla forte riduzione della produzione <strong>di</strong> piante officinali si<br />

annoverano la <strong>di</strong>minuita <strong>di</strong>sponibilità <strong>di</strong> manodopera e l’aumento dei costi della stessa; la necessità<br />

da parte <strong>delle</strong> industria <strong>di</strong> un’offerta concentrata e <strong>di</strong> standards qualitativi costanti; l’aumento<br />

dell’offerta soprattutto nei paesi ad economia centralizzata con minori costi <strong>di</strong> coltivazione e <strong>di</strong><br />

raccolta. 24<br />

La <strong>di</strong>mensione economica attuale del comparto <strong>delle</strong> piante officinali in Italia è stimata attorno ai<br />

400 miliar<strong>di</strong> (dati Istat), pari a circa il 12% del <strong>mercato</strong> europeo. Ben il 70% del <strong>mercato</strong> nazionale<br />

24 “Stu<strong>di</strong>o sulle potenzialità <strong>di</strong> sviluppo <strong>di</strong> iniziative integrate <strong>di</strong> produzione, trasformazione e commercializzazione <strong>di</strong> piante officinali e piccoli frutti<br />

nelle aree obiettivo 5b della provincia <strong>di</strong> Ancona”, a cura <strong>di</strong> Dipartimento <strong>di</strong> Biotecnologie Agrarie e Ambientali, Università <strong>degli</strong> Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Ancona,<br />

Ottobre 1998.<br />

Piano <strong>di</strong> Sviluppo Rurale della Regione Marche<br />

332

Hooray! Your file is uploaded and ready to be published.

Saved successfully!

Ooh no, something went wrong!