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allegato 1 - schede di analisi degli sbocchi di mercato delle - Inea

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Allegato I – Sbocchi <strong>di</strong> <strong>mercato</strong><br />

commercializzato fresco, mentre circa 1/5 viene destinato alla trasformazione, in particolare per la<br />

preparazione <strong>di</strong> carciofini sott’olio, ma anche per carciofini in salamoia e surgelati. Vi sono ampi<br />

margini per ampliare tali <strong>sbocchi</strong> soprattutto verso i mercati del nord Italia e del nord Europa (in<br />

particolare la Francia che assorbe circa l’80% <strong>delle</strong> esportazioni nazionali <strong>di</strong> carciofo, seguita dalla<br />

Germania), dove un tempo il carciofo <strong>di</strong> Jesi veniva commercializzato con successo, e che sono<br />

stati “trascurati” proprio per la mancanza <strong>di</strong> prodotto. Il prodotto ha caratteristiche specifiche che lo<br />

rendono particolarmente apprezzato e remunerativo, considerando che spunta un prezzo me<strong>di</strong>o <strong>di</strong><br />

circa 300 lire a pezzo.<br />

Coerenza tra situazione <strong>di</strong> <strong>mercato</strong> e scelte effettuate all’interno del PSR<br />

Come visto sopra il carciofo è una coltura orticola particolarmente adatta alla realtà collinare<br />

marchigiana con poco <strong>di</strong>sponibilità idrica e inoltre per le sue esigenze colturali (lavori profon<strong>di</strong><br />

all’impianto, laute concimazioni organo-minerali e ripetuti interventi colturali) è una pianta<br />

miglioratrice da rinnovo. Le produzioni regionali sono inoltre sottoposte a trattamenti per la <strong>di</strong>fesa<br />

fitosanitaria minimi (anche la pratica del <strong>di</strong>serbo chimico è pressoché inesistente nella nostra<br />

realtà 22 ) il che rende il carciofo <strong>di</strong> Jesi un prodotto sano e privo <strong>di</strong> residui chimici (tanto che,<br />

terminata la raccolta <strong>di</strong> capolini, il fogliame viene impiegato per la produzione <strong>di</strong> sostanze<br />

me<strong>di</strong>cinali). Le caratteristiche del prodotto rispondono alle esigenze <strong>di</strong> riduzione dell’impatto<br />

ambientale che sono tra gli obiettivi del presente piano. Le buone prospettive del <strong>mercato</strong>, oltre alla<br />

particolare vocazionalità del territorio marchigiano, fanno del carciofo <strong>di</strong> Jesi un prodotto con alte<br />

potenzialità. La scelta regionale è pertanto quella <strong>di</strong> incentivarne la produzione stimando un<br />

aumento massimo <strong>di</strong> superficie investita <strong>di</strong> 30-40 ettari.<br />

Il ra<strong>di</strong>cchio rosso<br />

Produzione regionale<br />

La coltivazione <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>cchio rosso nelle Marche era <strong>di</strong>ffusa sin dall’antichità negli orti famigliari.<br />

Negli anni settanta con l’avvento della <strong>di</strong>stribuzione organizzata si è <strong>di</strong>ffusa la coltivazione in<br />

estensioni più o meno gran<strong>di</strong>.<br />

La produzione <strong>di</strong> ra<strong>di</strong>cchio rosso nelle Marche nella campagna agraria 1997/98 ammontava a circa<br />

133.000 quintali <strong>di</strong>stribuita su una superficie <strong>di</strong> circa 569 ettari 23 per una produzione ven<strong>di</strong>bile pari<br />

a oltre 11 miliar<strong>di</strong> . Per quanto riguarda la localizzazione viene coltivato prevalentemente nel<br />

territorio della provincia <strong>di</strong> Macerata, in particolare le vallate del fiume Chienti e del fiume Potenza,<br />

e in provincia <strong>di</strong> Ascoli Piceno, soprattutto nella vallata del fiume Tenna.<br />

La buona <strong>di</strong>sponibilità idrica dei terreni e il clima ventilato, che evita l’attacco <strong>di</strong> agenti patogeni,<br />

sono i fattori che giustificano tale localizzazione. Il ciclo naturale, che si svolge in un periodo a<br />

giorni lunghi, evita l’accumulo <strong>di</strong> nitrati nelle foglie e permette l’assimilazione lenta dei fattori<br />

nutritivi dando un prodotto serbevole e <strong>di</strong> alto livello qualitativo.<br />

Il Ra<strong>di</strong>cchio coltivato nelle Marche è prevalentemente quello tar<strong>di</strong>vo, la cui semina ha luogo dalla<br />

80.000<br />

22 Un paio <strong>di</strong> sarchiature, effettuate solitamente a <strong>di</strong>cembre e febbraio, sono sufficienti per tenere sotto controllo le infestanti.<br />

23 Da “Il sistema agricolo e alimentare nelle Marche. Rapporto 2000”, Università <strong>degli</strong> Stu<strong>di</strong> <strong>di</strong> Ancona, Dipartimento <strong>di</strong> Economia, Franco Angeli<br />

E<strong>di</strong>tore.<br />

90.000<br />

70.000<br />

Piano <strong>di</strong> Sviluppo Rurale della Regione Marche<br />

60.000<br />

Ra<strong>di</strong>cchio: prezzi nelle Marche (L/q)<br />

330<br />

1993 1994 1995 1996 1997

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