allegato 1 - schede di analisi degli sbocchi di mercato delle - Inea
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Allegato I – Sbocchi <strong>di</strong> <strong>mercato</strong><br />
SEMI ALIMENTARI<br />
La coltivazione <strong>di</strong> semi alimentari nelle Marche rappresenta per il territorio marchigiano l’<br />
opportunità <strong>di</strong> valorizzare le potenzialità <strong>di</strong> terre più marginali, montane e collinari, favorendo il<br />
raggiungimento <strong>di</strong> uno sviluppo rurale integrato. Si tratta infatti <strong>di</strong> coltivazioni che, per la loro<br />
spiccata adattabilità a con<strong>di</strong>zioni ambientali particolarmente sfavorevoli, rappresentano una valida<br />
alternativa per le aree rurali marginali. L’interesse <strong>di</strong> nicchia che rivestono tali coltivazioni nella<br />
nostra regione, come in altre, gradualmente si sta trasformando in un interesse <strong>di</strong> segmento. Il loro<br />
ruolo nel settore dell’agricoltura a basso impatto ambientale e dell’agricoltura biologica giustifica il<br />
crescente impegno della ricerca e della sperimentazione negli ultimi anni.<br />
Altro aspetto da mettere in evidenza nell’ambito <strong>di</strong> tali colture è quello legato alla salvaguar<strong>di</strong>a<br />
<strong>delle</strong> risorse genetiche <strong>di</strong> specie, e quin<strong>di</strong> <strong>di</strong> varietà locali, che rischiano <strong>di</strong> scomparire perché non<br />
più coltivate. Salvaguardare le specie antiche e le varietà locali nei campi <strong>degli</strong> agricoltori consente<br />
anche <strong>di</strong> conservare le tra<strong>di</strong>zioni colturali, le usanze locali e la popolazione rurale in quel<br />
determinato ambiente, in particolare nelle zone agricole marginali.<br />
Inoltre la coltivazione <strong>di</strong> questi semi alimentari fornisce alimenti particolari, inclusi nel gruppo<br />
<strong>degli</strong> alimenti cosiddetti “salutistici”. Ciò è particolarmente sentito in questi ultimi anni in cui il<br />
consumatore è <strong>di</strong>ventato più attento alla qualità dei cibi che consuma. In quest’ottica si colloca<br />
l’aumento della richiesta <strong>delle</strong> produzioni biologiche e dei semi alimentari, soprattutto se ottenuti<br />
con coltivazioni <strong>di</strong> tipo biologico.<br />
La scelta del consumatore attuale si orienta sempre più secondo i seguenti parametri: salute, natura,<br />
qualità, tra<strong>di</strong>zione.<br />
Da ciò nasce un modello alimentare composto dal desiderio <strong>di</strong> avere più informazioni nutrizionali,<br />
dalla volontà <strong>di</strong> avere un prodotto <strong>di</strong> agricoltura naturale e biologica, <strong>di</strong> inserire tipicità e i valori <strong>di</strong><br />
una volta, <strong>di</strong> avere una certa sicurezza del prodotto che si acquista.<br />
I prodotti che si intendono tutelare e per i quali si allegano specifiche <strong>schede</strong> tecniche sono i<br />
seguenti:<br />
• Farro<br />
• Orzo mondo<br />
• Cicerchia<br />
• Lenticchia<br />
• Ceci<br />
• Ruviglio<br />
FARRO<br />
Caratteristiche generali<br />
Si tratta <strong>di</strong> un antichissimo cereale oggetto <strong>di</strong> stu<strong>di</strong> per caratteristiche genetiche trasferibili, per<br />
l’aspetto economico derivante da sod<strong>di</strong>sfacenti rese ottenibili con ridotti costi <strong>di</strong> produzione, per la<br />
possibilità <strong>di</strong> vendere granella come “prodotto biologico” a prezzi leggermente più elevati, e,<br />
infine, per l’aspetto qualitativo <strong>delle</strong> produzioni collegate al contenuto proteico e alla biosintesi<br />
<strong>delle</strong> glutenine.<br />
E’ particolarmente interessante per le aree caratterizzate da con<strong>di</strong>zioni pedo-climatiche non ottimali<br />
e per questo considerate marginali, <strong>di</strong>fficilmente utilizzate, grazie alla sua grande resistenza ed<br />
adattabilità agli ambienti più <strong>di</strong>fficili. Delle tre specie <strong>di</strong> frumento vestito, Farro piccolo (o<br />
monococco), farro me<strong>di</strong>o (o <strong>di</strong>cocco) e farro grande (o spelta) in Italia ed in particolare nelle<br />
Marche l’interesse maggiore è per il me<strong>di</strong>o, ed in misura più contenuta per lo spelta.<br />
Il farro <strong>di</strong>cocco è una pianta resistente e rustica, con una spiga compatta a lemmi aristati e due file<br />
<strong>di</strong> spighette unite al rachide. L’altezza della pianta è me<strong>di</strong>amente <strong>di</strong> 130 cm. La cariosside ha una<br />
Piano <strong>di</strong> Sviluppo Rurale della Regione Marche<br />
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