Scuola e integrazione: i diritti del bambino adottato - Portale per l ...
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L'INSERIMENTO L'INSERIMENTO SCOLASTICO<br />
SCOLASTICO<br />
DI DI BAMBINI BAMBINI STRANIERI STRANIERI ADOTTATI:<br />
ADOTTATI:<br />
NUOVE NUOVE PROSPETTIVE PROSPETTIVE SOCIO SOCIO-CULTURALI<br />
SOCIO CULTURALI<br />
linguistica e l'impossibilità di esprimersi con mezzi di<br />
comunicazione che gli sono familiari, come la sua lingua<br />
originaria e soprattutto le modalità relazionali che ha fatto<br />
proprie ma che nel nuovo contesto di vita possono rivelarsi<br />
inutili <strong>per</strong>ché incomprese dai suoi interlocutori scolastici<br />
(insegnanti ma anche compagni di classe ).<br />
Inoltre, il coinvolgimento <strong>del</strong>la scuola nella definizione dei<br />
molteplici interventi finalizzati al miglior inserimento <strong>del</strong> minore<br />
<strong>adottato</strong> nella famiglia e nella società rientra negli adempimenti<br />
richiesti dalla legge 476/98 che prevede come i diversi servizi<br />
coinvolti nel <strong>per</strong>seguimento <strong>del</strong> benessere <strong>del</strong> <strong>bambino</strong> debbano<br />
integrarsi e coordinarsi fra loro al fine di predisporre interventi<br />
più adeguati al soddisfacimento <strong>del</strong>le sue particolari esigenze.<br />
<strong>Scuola</strong>, servizi sociali, enti autorizzati, Tribunale <strong>per</strong> i minorenni<br />
dovrebbero quindi attivare iniziative valide ed integrate, anche<br />
ricorrendo allo strumento dei protocolli d’intesa, <strong>per</strong> una reale<br />
capacità d’incidere sulle situazioni di disagio <strong>del</strong> minore<br />
straniero in stato di adozione.<br />
Ma la scuola non sembra invece ancora essere sufficientemente<br />
consapevole <strong>del</strong>l’importanza <strong>del</strong> suo ruolo <strong>per</strong> la buona riuscita<br />
di un’adozione internazionale. Diventa così opportuna<br />
un’appropriata formazione dei docenti sulle problematiche<br />
pedagogiche, psicologiche, sociologiche e giuridiche connesse<br />
alla situazione dei minori stranieri in stato di adozione.<br />
Va inoltre tenuta presente l’ampia portata <strong>del</strong> fenomeno in<br />
esame.<br />
Dall’entrata in vigore <strong>del</strong>la legge n. 476/98, che costituisce<br />
strumento di ratifica <strong>del</strong>la Convenzione de L’Aja <strong>del</strong> 29 maggio<br />
1993 sulla tutela dei minori e la coo<strong>per</strong>azione fra stati in<br />
materia di adozione internazionale al 31 dicembre 2008, sono<br />
entrati nel nostro Paese circa 4000 bambini (<strong>per</strong> la precisione<br />
3977), <strong>per</strong> lo più ancora provenienti dall’Est europeo. La<br />
maggior parte dei bambini entrati nel nostro Paese ha un’età<br />
compresa tra i 5 e i 9 anni (il 43% pari a 1738 unità) e l'11%<br />
ha un'età addirittura su<strong>per</strong>iore ai 10 anni (445).<br />
La scuola si è vista sollecitata dal costante aumento di bambini<br />
stranieri che in essa hanno fatto ingresso – e i minori stranieri<br />
adottati costituiscono un aspetto specifico e forse più<br />
Quaderni [3] dei <strong>diritti</strong>