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Scuola e integrazione: i diritti del bambino adottato - Portale per l ...

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SCUOLA SCUOLA E E ADOZIONE:<br />

ADOZIONE:<br />

DUE NEMICI?<br />

Quando ho <strong>adottato</strong> mia figlia era più facile, adesso i bambini<br />

che si adottano sono di norma grandi: secondo le statistiche<br />

<strong>del</strong> Ministero <strong>del</strong>la Giustizia e <strong>del</strong>la Presidenza <strong>del</strong> Consiglio dei<br />

Ministri, che controllano le due differenti tipologie di adozioni,<br />

quella nazionale e quella internazionale, i bambini che si<br />

adottano quasi mai hanno meno di 5 anni.<br />

La media è quasi sempre attorno ai 6-7. Per cui è un <strong>bambino</strong><br />

grande, un <strong>bambino</strong> che ha una storia. Un <strong>bambino</strong> che ha una<br />

storia, una storia di appartenenza, si s<strong>per</strong>a; <strong>per</strong>ché se non ha<br />

una storia di appartenenza, vuol dire che non ha un'identità; e<br />

se non ha un'identità vuol dire che è stato... nel freezer... <strong>per</strong><br />

alcuni anni. A volte proprio nel freezer, in quel luogo molto<br />

freddo che sono alcuni istituti in giro <strong>per</strong> il mondo. Freezer,<br />

dove non vengono stimolati, non vengono aiutati, e dove la<br />

loro ricerca di un'identità è faticosa; bambini molto difficili,<br />

<strong>per</strong>ché resi difficili da un'es<strong>per</strong>ienza di vita che è spaventosa.<br />

Talmente spaventosa che quelle cose normali che abbiamo noi<br />

nella testa rispetto alla nostra prima infanzia, questi bambini<br />

non le hanno.<br />

Bambini grandi, che nelle adozioni internazionali hanno una<br />

lingua, una cultura, un senso di appartenenza a volte anche a<br />

una realtà etnica. L'altro giorno una mia amica madre adottiva<br />

mi raccontava che suo figlio, che fra l'altro non è stato <strong>adottato</strong><br />

grande, aveva un anno e mezzo (ora ha 25 anni), adesso si sta<br />

orientando a voler trovare una moglie, che abbia le sue<br />

caratteristiche somatiche. Che è una cosa strana, <strong>per</strong>ché lei<br />

dice "Ma lui appartiene alla piccola borghesia veneta: è<br />

cresciuto, vissuto, appartenuto, in un piccolo paesino veneto, e<br />

lì c'è stato". Il vero problema è che lui non è né carne né<br />

pesce; <strong>per</strong>ché il rischio corposo che ha è che, nello specchiarsi,<br />

sia alla ricerca di un'immagine. Ma una <strong>per</strong>sona, non è mai<br />

un'immagine, una <strong>per</strong>sona è qualcosa di più complicato. E sua<br />

madre quando dice "Si <strong>per</strong>ò lui si sta scordando che dovrà<br />

scontrarsi contro un problema corposo: lui non è più brasiliano,<br />

non lo è più...", sa che, se cerca una ragazza brasiliana di<br />

colore, quella realtà corporea non è la realtà mentale che<br />

probabilmente sta cercando lui.<br />

Quaderni [3] dei <strong>diritti</strong>

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