Linea di Ricerca 1 - Fondazione Don Carlo Gnocchi

siderato la struttura “multifrattale” e non hanno standardizzato
l’attività dei soggetti hanno riportato risultati contraddittori.
Come atteso, l’ipossia notturna a 3500 m ha prodotto variazioni
riconducibili a riduzione di tono vagale e aumento di
tono simpatico in tutti i parametri associabili alla regolazione
del sistema autonomo. Paradossalmente però a 5400 m gli
indici lineari tradizionali sono tornati a valori simili a quelli
osservati a livello del mare nonostante il maggior numero
di apnee notturne. Invece la struttura dei coeffi cienti di scala
ha ancora mostrato marcate e signifi cative alterazioni. In
conclusione effetti di ipossia notturna severa sono meglio
quantifi cabili dal metodo di autosomiglianza da noi proposto
che non dagli indici tradizionali.
La criticità della scelta di r nella stima dell’entropia è stata evidenziata
dal fatto che col cambio di postura le variazioni di entropia
hanno addirittura segno opposto se si considerano gli estremi
del range consigliato in letteratura. Infatti, l’entropia aumenta
passando da posizione supina a seduta quando r=10%, mentre
diminuisce quando r=25%. Ciò indica che nelle applicazioni
cliniche si deve valutare l’intero profi lo di entropia in funzione di r
prima di trarre conclusioni sull’impredittibilità del segnale.
Infi ne il confronto tra la classifi cazione automatica dei movimenti
oculari durante sonno e classifi cazione manuale ha evidenziato
la buona capacità di classifi cazione dell’algoritmo proposto.
Fig. 1
ABCDEF
Fig. 2
ABC
Illustrazione del metodo di stima dello spettro temporale
di coeffi cienti di scala, alfa(t), proposto in questa ricerca.
L’esempio è applicato su una serie di intervalli cardiaci x(t) (reciproco
della frequenza cardiaca) della durata di un’ora (pannello
superiore sinistro). La serie x(t) è integrata ottenendo
y(t), poi suddivisa in blocchi di n campioni. In ogni blocco è
stimato il trend lineare (pannelli a sinistra). Lo scostamento
quadratico medio dal trend, F(n), è calcolato per diversi n
(pannello superiore destro): per segnali frattali, la relazione
tra F(n) ed n appare lineare su scala bi-logaritmica. Deviazioni
dal modello monofrattale (retta a tratteggio) sono evidenziate
dalla derivata di log F(n) vs. log n (pannello inferiore destro).
La derivata rappresenta quindi uno spettro temporale della
struttura di scala di x(t) ed evidenzia una complessa struttura
multifrattale non riconoscibile coi metodi di analisi tradizionali.
Spettri dei coeffi cienti di autosomiglianza per l’intervallo
cardiaco in soggetti giovani (21-27 anni) e più anziani (38-79
anni). Le differenze sono evidenti solo in posizione supina.
1,4
1,2
1,0
0,8
Fig. 2A
1,4
1,2
1,0
0,8
Fig. 2B
1,4
1,2
1,0
0,8
Fig. 2C
Supine
Linea di Ricerca 1
Young
Old
7 10 20 30 50 70 100
Time Scale [s]
Sitting
Young
Old
7 10 20 30 50 70 100
Time Scale [s]
Sitting+Exercise
Old
Young
7 10 20 30 50 70 100
Time Scale [s]
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